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Passerini: "Restano rapporti complicati tra Gattuso e Leo. Piatek? La chiave per sbloccarlo è Paquetà"

ESCLUSIVA MN - Passerini: "Restano rapporti complicati tra Gattuso e Leo. Piatek? La chiave per sbloccarlo è Paquetà"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 1 aprile 2019, 16:00ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La doppia sconfitta contro Inter e Sampdoria ha lasciato il segno in casa rossonera, ma l'occasione di rifarsi arriva subito per la squadra allenata da Gattuso. Domani, infatti, si giocherà l'anticipo della 30esima giornata di campionato tra Milan e Udinese. Per parlare del momento del Diavolo, la redazione di MilanNews.it ha contattato Carlos Passerini, firma del Corriere della Sera.

L'incontro di ieri tra la dirigenza e Gattuso è servito per migliorare le divergenze che, probabilmente, esistono da tempo?
"Ha migliorato la situazione quotidiana. Era ciò che serviva per avvicinarsi nel modo migliore possibile alla partita di domani. Se mi chiedi se questo confronto ha modificato i rapporti in generale, non credo proprio. I rapporti tra Leonardo e Gattuso continuano a restare complicati, però credo che fosse opportuno un segnale di vicinanza da parte della dirigenza, che spesso è mancato nel corso della stagione, anche in momenti in cui sarebbe stato necessario. Quindi lo valuto sicuramente in maniera positiva. In questo momento serve ritrovare compattezza. Poi il futuro di Rino si vedrà, dipenderà dai risultati. In questo mese Rino e il Milan si giocano tutto".

Un mese fa ci eravamo sentiti e lei aveva parlato di un logorio mentale che si iniziava ad intravedere nel Milan. Da lì nascono le due sconfitte contro Inter e Samp?
"Avevo intravisto già allora alcuni segnali che, evidentemente, sono stati sottovalutati, anche dallo stesso Gattuso. Credo che, come sempre succede quando si è di fronte ad una crisi, piccola o grande che sia, le cause siano sempre molteplici. Escludo la questione di natura fisica. Ho la stessa sensazione di Gattuso, suffragata dai dati statistici, che dimostrano che il Milan ha qualche problema tattico, non fisico. Di sicuro è una squadra molto più lunga: se prima giocava in 20 metri, nelle ultime due partite ha giocato in 35-40. Questo è un problema, perchè la squadra è meno compatta. E il Milan aveva fatto le proprie fortune grazie alla compattezza tattica. Non va sottovalutata, poi, una questione mentale: il Milan era abituato a non perdere da tre mesi. Il derby è stata una batosta forte, che ha portato conseguenze. La sconfitta di Genova è una diretta conseguenza della stracittadina".

Il 3-4-1-2 può essere una soluzione già dall'inizio o, al limite, dobbiamo aspettarcela come ipotesi a gara in corso?
"Rino non ha ancora deciso, perchè ha dei grossi dubbi se il 3-4-1-2 possa funzionare come modulo e perchè si chiede se abbia senso provare dall'inizio un nuovo sistema di gioco in una partita cruciale per il futuro del Milan. Domani sera i rossoneri dovranno giocare una partita dal peso specifico enorme. Rino, tra l'altro, è un abitudinario da questo punto di vista, non gli piace sperimentare. E' affezionato al 4-3-3, che è la sua espressione ideologica. La riflessione di Gattuso nasce da una necessità: rendere meno solo Piatek. Però bisogna anche essere realisti. Mancano due mesi alla fine del campionato: si può cambiare, ma non si può rifare una squadra in così poco tempo. E' evidente che se Piatek fosse arrivato in estate il Milan giocherebbe in maniera diversa. Ho la sensazione, talvolta, che questo Milan sia fatalmente a metà strada tra quello che doveva essere e quello che dovrebbe essere. Per questo credo che si debba riconoscere a Rino il merito di essere riuscito ad ottenere risultati, nonostante queste grandi rivoluzioni. Nessuno si aspettava ad agosto che Higuain sarebbe stato venduto a gennaio. Ne parliamo tra due mesi, ma il Milan oggi è al quarto posto. Come si fa a criticare l'operato di Rino?".

A prescindere dal modulo, ipotizzando ancora il 4-3-3 come schieramento iniziale, quale potrebbe essere la soluzione per cercare di assistere meglio il bomber polacco?
"L'unica chiave mi sembra Paquetà. In questo momento non può essere Suso, che sta vivendo una fase di involuzione evidente da mesi. Se Suso non ha mai fatto il salto di qualità c'è una ragione. Suso viene accostato al Real Madrid almeno una volta all'anno quando ha i periodi di picco, però poi negli altri 5 mesi torna ad essere un giocatore normale o poco più. Con l'età che avanza inizia ad essere una costante che, forse, rischia di diventare una certezza. Tornando alla domanda, Paquetà è il giocatore che può fare al caso di Rino, però va avvicinato a Piatek, che ha dimostrato di essere un grandissimo finalizzatore, a patto che venga servito. Quando parte da mezzala è, inevitabilmente, troppo distante. Poi se metterlo sull'esterno o farlo giocare dietro la punta non lo so, però va avvicinato al polacco. Paquetà, forse, ad oggi è l'unico giocatore indispensabile del Milan, più ancora di Piatek, perchè quest'ultimo va armato".