acmilan - Caldara con giudizio

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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 12 ottobre 2019, 13:31News
di Manuel Del Vecchio
fonte App Ufficiale AC Milan

La lesione al tendine d'Achille di un anno fa, fine ottobre 2018, e la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Due bordate sulla carriera di un ragazzo perbene, educato, serio. Mattia Caldara non si meritava l'uno-due della sorte, ma certamente la sua cultura e la sua predisposizione d'animo lo hanno aiutato. Ora l'ex difensore dell'Atalanta, con una breve parentesi estiva juventina, è rientrato in gruppo, ma se la notizia è molto buona sul piano umano e di gruppo, sul piano tecnico bisogna saperci andare piano. 

Passeranno tanti allenamenti in gruppo con la squadra prima di tornare in campo con continuità. Non perchè ci siano strascichi particolari per Caldara, che in silenzio in estate si è sempre preparato e allenato con costanza e professionalità, ma perchè più è lunga l'assenza più bisogna essere cauti e prudenti sulle modalità di rientro.

Resta in ogni caso un fatto positivo, un segnale per il gruppo e per la sua carriera, essere al lavoro con i compagni a Milanello. Fa bene alla testa, al morale e al cuore. I suoi compagni di squadra gli erano stati molto vicini ("Forza amico non si molla") sui social e non solo, quando sono trapelate nel mese di maggio scorso le notizie sull'ottima riuscita dell'operazione al ginocchio. I 4-5 mesi di tempo per la ripresa dopo l'operazione sono stati rispettati, ma due infortuni come quelli di Mattia non si superano con la clessidra. 

Ci vuole tanto buon senso e tanta pazienza, doti che abbondano sia dalle parti di Milanello che nello stato d'animo del ragazzo. Il 25enne bergamasco, il nostro Mattia, ha giocato l'ultima partita in Nazionale il 10 settembre 2018. Non una vita fa, ma un anno fa. C'è tutto il tempo per risalire la corrente e ripartire con coraggio e con entusiasmo.