acmilan - La storia in rossonero: il mio diavolo si chiama Hakan

Quel giorno di un anno fa, il 3 luglio del 2017, ho esultato come un bambino davanti alla cosa più desiderata al mondo. Sapevo benissimo che l'acquisto di Hakan Calhanoglu sarebbe stato un colpo da 90 per il mio Milan. Così come sapevo che sarebbe stato necessario aspettare per vedere il miglior Hakan in maglia rossonera. Quel giorno ho urlato di gioia e di passione, come da 35 anni suonati urlo per il mio Milan: il mio calciatore preferito sbarcava a Milanello, vederlo all'opera con la mia squadra del cuore un sogno che si realizzava.

E tempo ce n'è voluto. Perché Calhanoglu veniva da una lunga squalifica e da alcuni problemi fisici che ne avevano minato certezze e condizioni fisiche proprio alla vigilia dell'avventura in rossonero. Poi, all'improvviso, nella notte di Vienna dello scorso settembre un lampo nel buio! Quel tiro fantastico che si spegne all'incrocio, il primo gol di Hakan. In mezzo a mesi difficili, di ambientamento, di lotta e di sofferenza.

Calha ha stretto i denti, e ha dimostrato a tutti che la scelta voluta fortemente da Mirabelli, era una scelta giusta. Hakan all'improvviso, a primavera, è sbocciato con tutto il suo talento: molti hanno sgranato gli occhi davanti alle sue giocate, ai suoi gol, ai suoi tagli millimetrici da una parte all'altra del campo. Io ero semplicemente felice: di averlo seguito fina dai suoi primi calci in Bundesliga, di aver amato il suo calcio da quando disegnava traiettorie impossibili con Amburgo, Karlsruher e Leverkusen. Il mio Diavolo si chiama Hakan, è nato a Mannheim e fa cose turche.

di Marco Riccio

"Abbiamo scelto questa storia perché Marco ha tracciato un ritratto molto bello del suo calciatore preferito, Hakan Calhanoglu. L'amore per Calha che si sposa con quello per la sua squadra del cuore, il Milan. Marco ci ha sempre creduto ed ora che Hakan è un punto di riferimento di questo Milan, è finalmente felice".