Biasin: "Milan, ok Ibra ma la soluzione è un'altra"

Il Milan è cementato nel mezzo della classifica e il problema è che non ha grosse speranze di recuperare sulla zona-Europa e nemmeno rischia di finire nell'inferno della zona retrocessione. Si chiama "limbo" e non è accettabile. Il limbo è ottimo se sei una neopromossa, inaccettabile se ti chiami Milan e porti allo stadio più di 60mila spettatori. Il limbo - anzi, il Purgatorio - è figlio di una gestione sciagurata che la proprietà sta provando a mascherare con lo specchietto-Ibra. Ibra può fare molto, ma non i miracoli. Una dirigenza che spera nei "miracoli" certifica la sua inadeguatezza, questo è chiaro. "E allora che investano! Servono 383838 giocatori nuovi!". E invece no, non serve nulla. Il Milan non deve prendere nessuno al mercato di gennaio, nessuno. Lo diciamo ad alta voce e siamo certi che molti non saranno d'accordo.
Fa niente. Il Milan non ha bisogno di altri rattoppi e, al contrario, dovrebbe già pensare alla prossima rosa. Dovrebbe farlo, certo, ma difficilmente accadrà. E questo perché la proprietà ha sì una priorità, ma non quella di "organizzare", semmai quella di vendere (giocatori, club, tutto). Forse ci riuscirà e allora i tifosi del Diavolo potranno tornare a sperare. Ora no, non lo possono fare. E forse qualcuno dirà che siamo tragici, ma "Io ero più sereno all'epoca della serie B, perché anche in mezzo alle difficoltà si percepiva il desiderio comune di tirarsi fuori dal fango. Ora vedo solo il fango". Parola di mio padre, tifoso rossonero dal 1936. E allora ai rossoneri possiamo dare solo un consiglio, benché difficile: prendere una via chiara, mettere in piedi un progetto e perseguirlo.

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