Crosetti: "Juventus-Atalanta decide il 4° posto, meglio giocare in contemporanea"

Sulle colonne di Repubblica, Maurizio Crosetti ha parlato così della scelta del Milan di chiedere lo spostamento del match contro il Frosinone a domenica sera per giocare in contemporanea con l'Atalanta: "Da quando ha raccolto quella primizia di scudetto la vigilia di Pasqua, la Juve non ha più vinto una partita. Non che non le importi, ma è fisiologicamente vuota. All’Olimpico è stata maltrattata, poco Juventus nel contenuto e niente nella forma, dentro bizzarre casacche da corsa dei cavalli: su Internet già imperversa una zebra con la testa nera, il sedere bianco e una striscetta rosa nel mezzo. Questo parziale disimpegno juventino scivola addosso alle prossime Europee, dove i sondaggi ora danno la Roma in netta risalita e l’Atalanta ancora in maggioranza. E tra una settimana ci sarà proprio Juve-Atalanta, non di pomeriggio come previsto, ma di sera. L’ha chiesto la Juventus per ragioni coreografiche: le luci stroboscopiche nella discoteca dello Stadium hanno bisogno del buio. Ed è così che la Juventus con i cappellini di cartone, gli ombrellini nello spritz e le trombette scriverà gli inviti per la Champions, manifestazione che non riesce mai a vincere ma a condizionare sì.
Nessuno l’ha fatto apposta, però la Juve che perde contro la Roma giocando non male, forse Allegri s’è distratto, e attende l’Atalanta come ingombro prima della festa ci racconta di un torneo che ha da tempo dimenticato la contemporaneità, per non dire le pari opportunità. Ora anche il Milan vorrebbe giocare domenica sera, e nel frattempo l’Atalanta avrà pure la finale di Coppa Italia mercoledì, Coppa che ha visto trascorrere due assurdi mesi tra una semifinale e l’altra per mancanza di spazio: nel calendario, solo posti in piedi. Tutto abbastanza assurdo, perché la Champions vale un sacco di soldi e non può essere avvicinata a singhiozzo, anche per rispetto dei tifosi che comprano il biglietto, organizzano la trasferta, spostano il battesimo del nipote dello zio Ignazio e poi scoprono che la partita si gioca la sera, così il dj della Juve è contento. Eppure basterebbe sporgersi un attimo dalla finestra sul nostro cortile, allungare lo sguardo fino in Inghilterra e Spagna per accorgersi che da quelle parti i campionati non si concludono col posticipo dell’anticipo posticipato e neppure con l’anticipo del posticipo slittato. Là si gioca, semplicemente, tutti insieme e alla stessa ora, le tivù versano ugualmente una montagna di denaro ai club e nessuno ci rimette. Il calendario, come la mamma, la bandiera e i colori sociali non si cambiano solo per fare cassetta, se hai la maglia a righe non ci metti i quadratoni, se hai comprato il biglietto per una gara il sabato non la dovrai vedere il venerdì, tipo il derby della Mole, partita stranamente decisa dai calciatori e non dai grafici o dai coreografi".

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