Milan, l'odissea è finita! (ed un'altra fortunatamente sventata...)

Milan, l'odissea è finita! (ed un'altra fortunatamente sventata...)MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 26 maggio 2021, 17:12News
di Redazione MilanNews


8 anni. 8 lunghissimi anni che non sono descrivibili facilmente in un unico articolo. A volte lontanissima, un miraggio, a volte vicinissima, un’illusione, la Champions League è comunque rimasta la casa dei rossoneri, e finalmente, dopo una stagione che da indimenticabile rischiava clamorosamente di essere da dimenticare, il Milan mette la parola “fine” alla propria Odissea e la parola “inizio” ad una nuova, emozionante, avventura Europea. Intanto, è già tempo di decisioni importanti…

L’EQUILIBRIO NELL’AMBIZIONE - Probabilmente, nel corso di una stagione che ha visto il Milan superare sé stesso e i suoi limiti, oltre alle dirette concorrenti in campionato, il rischio di perdere la bussola stava per diventare realtà. Ad un certo punto della stagione, sembrava che la mancata vittoria dello scudetto equivalesse ad un fallimento per i ragazzi di Pioli, per 21 giornate in testa alla classifica; in realtà però, l’obiettivo dichiarato è sempre stato tornare in Champions, quindi posizionarsi nei primi quattro posti. Ben venga poi il secondo posto, obiettivo raggiunto con qualche milioncino in più a bilancio, e tanti tanti complimenti a Pioli, che ha saputo riportare il gruppo più giovane della Serie A (e tra i più giovani in Europa) coi piedi per Terra, dopo aver viaggiato sulle ali dell’entusiasmo per tutta la prima parte della stagione. Quando si lavora con una squadra con un’età media così bassa (24,3 anni) uno dei rischi maggiori è la montagna russa del morale, che sale e scende rapidamente, influenzando il livello di concentrazione sia negli allenamenti, che in partita. Bravo il Mister, e bravo Zlatan Ibrahimovic, che avrà anche giocato solo 19 partite in Serie A, ma è servito anche (e soprattutto) da mental coach per l’intera rosa. Il Milan ha subito disfatte pesanti, ma è sempre stato capace di rialzarsi: per ultimo, il matchpoint sprecato contro il Cagliari, un duro colpo che avrebbe potuto stendere chiunque, e invece il Milan va a guadagnarsi la qualificazione a Bergamo, resettando corpo e mente per lo sforzo finale. L’equilibrio è stata una chiave (forse, LA chiave), per la grande stagione rossonera.

PRIMA IL MILAN, POI IL RESTO - Il Milan è tornato a casa, e ha deciso di ospitare soltanto chi dimostra di volerlo veramente. La telenovela Gigio Donnarumma finisce (a meno di clamorose e inaspettate novità) per mano di Maldini, che dopo aver tentato in tutti i modi e tutte le maniere appartenenti all’universo della razionalità di rinnovare il contratto al portiere della nazionale, decide di cautelarsi e chiudere l’acquisto di Mike Maignan, novello campione di Francia con il Lille e portiere con più clean sheets in Europa (21) in questa stagione. Visite mediche e idoneità già ottenuta, manca solo la firma per ufficializzare l’acquisto del portiere Francese, in ballottaggio con Lloris per la titolarità dell’Europeo in arrivo. Gigio Donnarumma e Raiola hanno deciso di non sedersi nemmeno al tavolo della trattativa per meno di 12 milioni l’anno e una commissione tra i 15-20 milioni; Maldini e Massara hanno deciso che a queste cifre, non ha più senso trattare oltre. Basta tira-e- molla, finito il braccio di ferro con Raiola, prima il club e dopo tutto il resto. Decisione di polso, di carattere, da grande squadra, che può e deve provare a trattenere i suoi talenti migliori, ma nei limiti imposti dalla ragionevolezza del bilancio, per mantenere sane le casse del club. L’errore ? Aver portato a scadenza un calciatore dal quale il Milan avrebbe potuto ottenere una plusvalenza clamorosa, ma tra promesse, rimandi, e una volontà mai chiaramente espressa (probabilmente mai esistita!), Paolo Maldini ha ricordato a tutti l’unica vera priorità: il Milan.

Di Fabio Montesanti