Mourinho e il no al Milan, il Milan e il grazie a Mourinho. Rossoneri honoris causa

Mourinho e il no al Milan, il Milan e il grazie a Mourinho. Rossoneri honoris causa
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 7 gennaio 2022, 08:00News
di Antonello Gioia

Nel Milan che ha battuto per 3-1 la Roma a San Siro c’è tanto tantissimo onore. La squadra di Pioli, falcidiata da ben 10 assenti - di cui tre titolari in difesa ai quali si aggiungono i rientri, dopo i rispettivi e più o meno lunghi infortuni, di Leao, Rebić e Ibrahimovic - è riuscita con la mentalità e il gioco che la contraddistinguono a dominare, ancora una volta, i giallorossi di Mourinho. Una vittoria cercata e voluta honoris causa: per motivo d'onore, d'orgoglio, di forza mentale e tecnica.

Prestazione dei singoli e collettiva di alto livello
La prestazione dei rossoneri è stata, di fatti, alquanto convincente. Nel primo tempo, Brahim Diaz e compagni hanno annacquato le idee belliche della Roma senza strafare, con un gioco ordinato in fase offensiva e attento in fase difensiva; prima Giroud un rigore, poi Messias di precisione: un 2-0 secco e perentorio dopo 18 minuti, di risposta netta alle tante tantissime difficoltà delle ultime ore; a chiudere la partita ci ho pensato colui che, che sia dall’inizio a gare in corso, le spacca a suo piacimento: Rafael Leao. In mezzo, il fortunoso goal di Abraham ad accorciare le distanze e tante occasioni, tra cui due legni, colpiti dal Milan. Grandissima prestazione di Maignan in porta e della coppia centrale inedita formata da Gabbia e Kalulu, assolutamente mostruosa quella di Tonali a centrocampo: personalità e testa alta. Incredibile.

Differenze
E ieri, dunque, il Milan ha più che meritato la vittoria contro una Roma poco avvezza a giocare bene e molto a protestare e a polemizzare sulle scelte arbitrali, sia durante che dopo la partita. Si era già avuto un andazzo simile all'andata e anche in quel caso i rossoneri avevano legittimato il risultato di 1-2 con una superiorità evidente sul campo. Già, perché Tonali e compagni reagiscono alle difficoltà - tante - con la forza della mentalità, dell'onore, dello spirito del gruppo, delle idee tecniche e tattiche, guidati da un allenatore, Stefano Pioli, che è sempre molto attento a tracciarne la strada. E allora, ben venga quel rifiuto al Milan di tre anni fa di Mourinho: se la sua Roma è quella di ieri e il Milan di Pioli quello che abbiamo imparato a conoscere, il "piacere tremendo" è tutto a tinte rossonere.