Tare-Milan, la Lazio è sicura: il ds rimarrà

Cambiano i protagonisti, non la sceneggiatura. Se una settimana fa i tifosi della Lazio erano preoccupati per la possibilità che Inzaghi potesse andare al Milan, ora si ripropone una situazione parallela con Igli Tare. Il direttore sportivo biancoceleste, in scadenza nel 2020, sembrerebbe essere il prescelto di Maldini per completare l'organigramma societario. L’interesse è noto da tempo, ma le voci si sono intensificate nelle ultime ore. Sarebbe giunta anche un'offerta, economicamente molto importante per l'albanese (ora prende poco più di un milione), ma a Formello si respira comunque una certa tranquillità. “Tare al Milan? Impossibile”. Ciò che filtra dal quartier generale laziale. E in effetti, ragionandoci su, un divorzio da Lotito in questo momento sembrerebbe un’ipotesi assai complicata.
I motivi - In primis perché il presidente non se lo lascerà scappare. Tra i due c’è un rapporto che va oltre l’aspetto calcistico e umano e si estende su altre situazioni lavorative. Come per Inzaghi, anche per Tare Lotito può considerarsi un padre: l’ha scelto quando ancora era giocatore e gli ha messo nelle mani l’intero club. Tare non è solo un semplice ds, è molto di più: è equiparabile alla figura del vice presidente. Dopo Lotito, c’è lui: ha tutto sotto controllo. Andare al Milan potrebbe quindi essere sì un salto di qualità, ma significherebbe anche non avere più la possibilità di decidere a 360° sul da farsi. Sarebbe strano un allontanamento a metà giugno, periodo dell’anno cruciale per i club, che cominciano a pianificare in modo concreto la stagione prossima. E poi va tenuto conto anche del ruolo ricoperto dall’ex centravanti albanese nella risoluzione del caso Inzaghi, in cui è stato fondamentale nel mediare tra le parti. Ha lavorato per limare le differenze ed ha portato a casa il rinnovo del tecnico.
Incognita futuro - Considerato tutto ciò e il lavoro impostato in primavera, avrebbe poco senso lasciare tutto. “Mi trovo in un grande club, c’è un ambiente familiare e sono felice”, ha dichiarato di recente Tare, che poi ha lasciato spazio a nuove opportunità per il futuro: “Non posso prevedere cosa accadrà, ma sono un professionista e so che può succedere di tutto”. Tradotto: oggi Lazio, domani si vedrà. Come è anche giusto che sia, perché tanto nel calcio quanto nella vita le ambizioni e gli stimoli sono il motore per fare sempre meglio. Cambiano i protagonisti, ma il copione no: compreso il finale di quest'estate, ancora a tinte biancocelesti.

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