Da Cakir a Siebert: gli arbitri in Europa penalizzano il Milan. Tutti gli episodi (nettamente) a sfavore

Da Cakir a Siebert: gli arbitri in Europa penalizzano il Milan. Tutti gli episodi (nettamente) a sfavoreMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
mercoledì 12 ottobre 2022, 16:00Primo Piano
di Francesco Finulli

Il Milan ha rincorso la Champions League per anni, passando anche dall'Europa League. E se il livello delle squadre avversarie nel passaggio da una competizione all'altra si è elevato sensibilmente, lo stesso non si può dire della classe arbitrale ancora protagonista in negativo con errori grossolani che hanno condizionato enormemente le partite e il percorso europeo del Milan. Dopo il tuffo di Welbeck nel 2018 nell'ottavo di ritorno di Europa League contro l'Arsenal, a cui abboccò il signor Eriksson, e dopo un fallo di mano di Kessie ancora non chiarissimo sempre in un turno a eliminazione diretta di EL contro lo United a Old Trafford ravvisato da Vincic nel 2021, nelle ultime due stagioni i rossoneri sono stati evidentemente penalizzati dalle scelte discutibili di arbitri come Cakir, Brych e Siebert  anche in Champions League. 

Milan-Atletico: premiata ditta Cakir-Bitigen

Il 28 settembre 2021 è una data storica per il Milan che torna a giocare in Champions a San Siro dopo sette anni contro l'Atletico Madrid, non l'ultimo degli avversari. I rossoneri dominano i colchoneros per 30 minuti e trovano il vantaggio con Leao al 20°. Ma alla mezz'ora la svolta della partita: Franck Kessie commette un fallo a centrocampo e per il direttore di gara turco Cuneyt Cakir è secondo giallo e rosso. Un metro che lascia molto a desiderare, all'interno di una gara intensa ma non cattiva che il Milan stava controllando. Se il primo giallo all'ivoriano poteva starci (Kessie ferma un avversario che stava ripartendo), il secondo appare molto severo: fallo di gioco normalissimo a centrocampo con le squadre schierate. Un'espulsione severa che condiziona tutta la gara del Milan e che è solo il preludio allo scempio che avverrà a fine gara. I rossoneri resistono stoicamente in dieci, andando anche vicino al raddoppio sempre con Leao, ma all'84° arriva il pareggio di Griezmann. Tutto fa pensare che le due squadre si divideanno la posta in palio ma i direttori di gara turchi hanno altri programmi. All'ultimo secondo del recupero, in area di rigore del Milan, il pallone carambola sulla mano di Kalulu dopo che il giocatore francese era andato a contrasto con Lemar: Cakir, solerte, non ha dubbi e indica il dischetto. L'arbitro non si è accorto però che prima del tocco di mano del numero 20 del Milan c'è quello di Lemar, evidente in ogni replay. Ci sta che Cakir, in tempo reale, non sia riuscito ad accorgersene ed è proprio a questo che serve il Var. O forse no. Evidentemente l'addetto al Video Assistant Referee, il signor Abdulkadir Bitigen, era distratto o pensava ad altro e non segnala nulla al collega che conferma un clamoroso rigore all'Atletico. Suarez segna e il Milan perde immeritatamente.

Porto-Milan: di Var in peggio

Terza giornata del girone di Champions League 21/22, sono passate poco più di due settimane dalle meraviglie di Cakir e Bitigen a San Siro e il Milan è ospite al Do Dragao per sfidare il Porto. I rossoneri, che a onor del vero giocano una partita sottotono, vengono ancora penalizzati dallo strumento che dovrebbe aiutare il calcio a evitare le ingiustizie arbitrali, il Var. Nel corso del primo tempo Krunic crossa in mezzo dalla fascia sinistra: il pallone, diretto al centro dell'area, è intercettato all'interno della stessa dal braccio larghissimo di Uribe. Un penalty solare che nè l'arbitro Felix Brych nè il suo collega al Var Marco Fritz se la sentono di dare: il direttore non viene neanche richiamato al monitor. Decisione francamente inspiegabile, soprattutto se rivista alla moviola. Al 65°, poi, il Porto trova il vantaggio con il gol di Luis Diaz. Tutto molto bello, se non fosse che la rete è viziata da un evidente fallo di Taremi ai danni di Bennacer: il giocatore del Porto non guarda il pallone ma solo l'avversario e lo tira giù con una spallata; il pallone finisce sui piedi di Diaz che trafigge Tatarusanu. I giocatori del Milan accerchiano Brych che è irremovibile e non può essere chiamato dal Var per il famoso protocollo secondo cui il giudizio dell'intensità di un contatto viene lasciato all'arbitro di campo. E poi, onestamente, visto come aveva operato il Video Assistant Referee con Atletico e nel primo tempo in Portogallo, sarebbe cambiato qualcosa?

Milan-Chelsea: il mago non è Potter ma Siebert

E veniamo a ieri sera, per commentare forse l'errore più clamoroso di una serie di sviste arbitrali già di per sè spaventosa e inquietante. Un errore che ammazza una partita decisiva per le sorti del girone di Champions, e quindi per le sorti di un'intera stagione di una squadra oltre che per quelle economiche di un club, e che rende vano ogni giudizio tattico rispetto a quanto accaduto dal 18° minuto in poi. Tomori si perde Mount che si invola davanti a Tatarusanu. L'unico modo che ha Fikayo per rimediare al suo errore tecnico e ostacolare il suo vecchio compagno di squadra è cercare di rendergli più difficile la conclusione. Tomori mette una mano su Mount per sbilanciarlo come si fa in ogni contatto di gioco in qualsiasi parte del campo, tanto che l'attaccante inglese risponde e cerca di spingere via il difensore rossonero. La cosa più clamorosa è che Mason Mount arriva al tiro, parato da Tatarusanu, e la prima cosa che fa è disperarsi per l'errore, non protestare per un rigore. Non è un caso che lo stesso giocatore abbia dichiarato a fine gara: "Sono rimasto un po' sorpreso dal rigore". Non è stato l'unico quando Daniel Siebert ha indicato il dischetto: i giocatori di entrambe le squadre si sono fermati per un attimo e anche in telecronaca c'è stato qualche istante di incertezza. Con la massima punizione arriva di conseguenza il rosso che è inevitabile se un arbitro decide di punire un fallo del genere. Il problema è che il fallo non c'è. E ovviamente anche in questa occasione il Video Assistant Referee (curiosamente presieduto sempre da quel Marco Fritz presente anche a Oporto un anno fa) non può intervenire, secondo il leggendario protocollo. Tanto che, a questo punto, ci chiediamo quale sie l'assistenza che viene richiamata nell'acronimo di Var, se questo aiuto non può quasi mai concretizzarsi per via del protocollo. Un errore marchiano che ha totalmente falsato una partita e rischia di falsare una stagione. Siebert almeno è stato fedele a se stesso e ha continuato a prendere scelte senza senso per tutto il resto della gara. I cartellini gialli a Gabbia, Pobega e Ballo-Tourè sanzionati tutti al primo fallo della loro partita sono un po' la cartina tornasole e lo è anche il fatto che i rossoneri escono dal campo con 6 gialli e 1 rosso sul groppone dopo aver commesso solamente 12 falli in 90 minuti, sei in meno rispetto al Chelsea che torna a casa con tre senzioni. Inosmma, ieri sera le magie non le ha fatte Potter: ci ha pensato Siebert.

Le reazioni sull'operato di Siebert nel Podcast curato da Pietro Mazzara, con i commenti di Antonio Vitiello (Direttore di MilanNews.it), Marco Pasotto (Gazzetta dello Sport) e Michael Cuomo (Telelombardia).