Anche “Dio” dovrà arrendersi. Turnover: funziona, se gioca Leao. Pronto il lucchetto per Mike

Anche “Dio” dovrà arrendersi. Turnover: funziona, se gioca Leao. Pronto il lucchetto per MikeMilanNews.it
lunedì 24 aprile 2023, 17:36Editoriale
di Pietro Mazzara

La vittoria di ieri sul Lecce è una risposta importante dopo la qualificazione in Champions. Perché arrivata davanti al tuo pubblico e perché, alla luce della sconfitta della Juventus a Napoli e in attesa della revisione della sentenza, la formazione di Stefano Pioli ha darò un segnale forte di presenza. I pericoli ci sono stati, distrazioni umane, ma la cosa di cui l’allenatore milanista deve essere contento è certamente il fatto che il “mini” turnover ha funzionato. Solo che c’è un dettaglio in più rispetto alla gara di Bologna: ha giocato Leao. E Rafa ha fatto la differenza. Ancora una volta, come in tutte le situazioni in cui è stato in forma fisica e mentale. Perché lui è così: se sta bene, ti ammazza l’anima, logora chi non lo ha. Ed è per questo che il Milan sta facendo di tutto per trattenerlo, nella speranza che le correnti alternate che ci sono dentro il suo entourage possano portare la barca nel porto milanista. Che poi, in realtà, è quello che vuole anche lui, ma il “lodo Sporting” è un palo nell’occhio che complica, sempre e comunque, in maniera maledetta le cose. 

La scorsa settimana, subito dopo Napoli-Milan, vi abbiamo raccontato di come il Milan sia pronto a blindare Mike Maignan, semplicemente il portiere più forte del Mondo. E mi si  venga a fare la morale: i fatti dicono questo e farà bene il club a mettergli sotto il naso un nuovo accordo sui 5 milioni a stagione, con deposito dello stesso dopo il 1º luglio per portare la scadenza al 30 giugno 2028. Come lui, in giro, non c’è nessuno. 

Chiudo questo pezzo del lunedì con un’amarissima considerazione su Zlatan Ibrahimovic. Il nuovo problema al polpaccio certifica una situazione fisica evidente, alla quale anche “Dio Zlatan” deve arrendersi: per quanto ci metteremmo tutti la firma ad avere una struttura come la sua, allo stesso tempo va detto che questo suo non voler accettare il fatto che la mente pensi una cosa, ma il corpo reagisca in un’altra, evidenziato una fragilità a lui sconosciuta, lo porta a “trascinarsi” verso un finale di stagione dove, con ogni probabilità, il Milan non gli rinnoverà il contratto. Da Zlataniano convinto, duole dirlo, ma il tempo degli osanna, come per tutte le cose belle della vita e del calcio, sembra essere arrivato anche per lui.