Faremo una bella squadra. Le due tifoserie. Mercato solo all'inizio

Faremo una bella squadra. Le due tifoserie. Mercato solo all'inizioMilanNews.it
sabato 15 luglio 2023, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

In effetti è vero. Pronti-via la creatura appare decisamente meno bicefala, si respira un livello di tensione meno accentuato, gli umori sono a normale livello di guardia senza vivere la quotidianità sul chi va là. La frase di Giorgio Furlani ha fatto centro: non è l'anno zero del Milan ma l'anno numero 124, vale a dire sappiamo dove siamo, lo amiamo, siamo onorati di rapprsentarlo e ne accettiamo tutte le pressioni e le responsabilità.Chiunque ha modo di incontrare i componenti del team di mercato, anche nelle ore che i social e gli esperti di mercato definiscono più calde, ne ricava due sensazioni: di controllo e di serenità. Faremo una bella squadra è la declinazione del sorriso con cui Moncada e D'Ottavio affrontano il loro lavoro quotidiano a Milanello e a Casa Milan. 

Ma che bello. Tutto bene allora, tutto roseo, tutto sereno. Il famoso mulino bianco. Ma certo che no. Il clima interno è importante ma è per l'appunto interno. Lo respirano un numero di persone cruciali, nevralgiche, ma infinitamente e clamorosamente inferiore rispetto ai milioni di tifosi che vivono, si sfogano e sognano di Milan. Ed è qui che bisogna arrivare, all'esterno. Come? Con zero parole. E tanti fatti. Con risultati di mercato da sottoporre poi alla prova del campo, per centrare gli unici risultati che poi contano, quelli degli ordini d'arrivo e dei big match. Le vicende degli ultimi quattordici mesi hanno reso abbastanza bicefala anche la tifoseria. Lo confermano i 41.500 abbonamenti che hanno fatto chiudere la prima fase della campagna un mese e mezzo prima rispetto all'estate tricolore di un anno fa (con tanto di alcune migliaia già in lista d'attesa per il campionato 2024-25) e invece, dall'altra parte, i profili social rossoneri che ti aggrediscono e ti mettono out anche se chiedi a che ora passa il tram. Cosa dovremmo fare? Accarezzare e coccolare gli uni, additare e apostrofare gli altri? Ma certo che no. Accettare le critiche, anche le più dure e oltranziste, lavorare duro e portare dalla nostra anche i più scettici è la vera, grande, sfida. Tutt'altro che facile e tutt'altro che nuova, ma attenzione non solo nel Milan ma nel calcio in generale. La sfida dei famosi fatti, dei risultati e degli ordini d'arrivo.

Sì va bene la supercazzola, ma chi prendiamo? Calma. Abbiamo tante cose da fare e le faremo. E tutto ciò che faremo sarà rispondente ad una certa idea della squadra. Più chili, più gamba e più temi offensivi, più modi e più strade per essere pericolosi. Dobbiamo fare tesoro della scorsa stagione e lavorarci sopra, per ritoccare, migliorare, affinare. Senza buttare nulla. Come nei famosi 124 anni citati da Giorgio Furlani il Milan, innamoratissimo di ogni passo del proprio cammino con radici profonde nella storia, ha sempre fatto. Sempre.