Folle perdere punti come sabato sera. A Salerno la differenza tra una mentalità vincente e una mentalità competitiva. Che regalo del Sassuolo però

Folle perdere punti come sabato sera. A Salerno la differenza tra una mentalità vincente e una mentalità competitiva. Che regalo del Sassuolo peròMilanNews.it
lunedì 21 febbraio 2022, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara

Più ripercorro mentalmente la partita di sabato sera e più il livello di incomprensione di quanto accaduto sale. Perché venerdì, in conferenza stampa, avevo posto in maniera specifica a Pioli quella domanda sul vincere le partite contro le medio-piccole. Perché i segnali arrivati in stagione, sotto questo aspetto, erano stati evidenti. Con sabato, il Milan ha perso 10 punti contro squadre che occupano posizioni che vanno alla numero 11 alla numero 20 della classifica. Troppi. Questa squadra commette sempre gli stessi errori, è come se certe cose si respirassero nell’aria. Gol del vantaggio, forse anche fin troppo facile, sensazione di poterla dominare in lungo e in largo e poi arriva l’imprevisto che ti fa svegliare. Solo che riemergere dal torpore è dura, perché quando si prende sottogamba una partita, è complicato cambiare il canovaccio tecnico della gara stessa. Tanto è vero che all’Arechi sei andato sotto, ma almeno non hai perso. Non c’è niente di cui essere contenti, nemmeno del ritorno al gol di Ante Rebic, che nel finale di gara ha inanellato una serie di errori tecnici imbarazzanti per essere nel pieno dell’arrembaggio finale.

Serve cambiare qualcosa, anche nelle abitudini date alla squadra. Dopo il la bella settimana tra derby, Lazio e Sampdoria, Pioli ha dato due giorni e mezzo di libertà ai suoi giocatori. Che hanno iniziato a preparare la partita di sabato soltanto mercoledì. Che messaggio è questo? Alla luce dei fatti, deleterio. Perché una partita del genere, che andava vinta a tutti i costi senza se e senza ma, andava affrontata con una mentalità diversa. Invece in un gruppo che si fa cullare spesso dalle onde dei risultati positivi, è successo quello che si è visto sabato ovvero un brusco calo della tensione mentale che ha portato al 2-2, inaccettabile, contro l’ultima in classifica (è bene ricordare la posizione che occupa la Salernitana).

Sono questi i dettagli che fanno la differenza. Specie se non si hanno le coppe di mezzo, questi sono scivoloni che non possono essere accettati e che non devono passare inosservati nemmeno alla dirigenza, che deve tenere altissimo il voltaggio della tensione della squadra e dell’allenatore. Gli errori, in questo frangente della stagione, possono costare caro. Questa squadra ha bisogno di essere sempre sul chi va là, con l’odore del pericolo sempre vivo. Non ha ancora una mentalità vincente, una bella mentalità competitiva, quella che era stata persa negli anni dei disastri e tornata da due anni a questa parte. Ma per vincere, serve non fallire queste partite. E il Milan, purtroppo, è caduto ancora una volta in quel calo di concentrazione che è risultato fatale.  

Ieri sera, però, almeno è arrivato il regalo del Sassuolo che ha dominato l'Inter a San Siro e ci permette di rimanere in vetta alla classifica. Adesso serve dare un bel segnale venerdì contro l'Udinese per mettere ulteriormente pressione ai nerazzurri e al Napoli.