Fuori fino a dicembre o, addirittura, fino a gennaio. Operazione al polso per Mike Maignan. Intanto torna la luce, torna il Milan. Fuggono gli scarafaggi

 Fuori fino a dicembre o, addirittura, fino a gennaio. Operazione al polso per Mike Maignan. Intanto torna la luce, torna il Milan. Fuggono gli scarafaggiMilanNews.it
mercoledì 13 ottobre 2021, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

Non è giusto, non è possibile! Mike Maignan deve essere operato in artroscopia al polso sinistro. Un infortunio figlio della parata di Liverpool, quando, con una prodezza, “Creed“ ha deviato il tiro dagli undici metri di Salah. La lastra aveva escluso una frattura allo scafoide, ma il dolore non è mai del tutto scomparso. Lo staff medico ha deciso allora di approfondire con una operazione in artroscopia, che sarà effettuata da uno specialista della mano, il prof. Pegoli. La prognosi è ancora incerta. Si va dalle sei settimane, nel caso che sia interessata solo la vascolarizzazione dello scafoide, addirittura a dieci settimane se fosse interessato il legamento del polso. Quindi lo rivedremo in campo ai primi di dicembre o, nella peggiore delle ipotesi, il 2021 per Maignan sarebbe finito. Terribile sentenza perché il Milan perderebbe un giocatore insostituibile, ancora più di Ibrahimovic. Sì, perché Ibra ha contribuito ad alzare il livello del Milan così in alto che paradossalmente la squadra ha imparato a giocare e vincere anche senza il suo punto di riferimento. Mi sembra questo uno dei complimenti più belli per il fuoriclasse svedese. I dirigenti del Milan, per supplire alla lunga assenza del francese, hanno voluto completare il reparto con Mirante. Oggi però tifo unito per “Serratura” Tatarusanu, splendido protagonista contro lo Slavia e ultimo ostacolo nel derby giocato dal Milan in dieci uomini. Non è giusto però lottare per il vertice raramente con la rosa completa. Ci auguriamo che Mastro Pioli, abituato a navigare tra Scilla e Cariddi, possa ancora una volta guidare la nave attraverso i mari della sfortuna, grazie all’affiatamento e allo spirito dei suoi rematori.  

Cambiamo argomento. Una volta ho letto che i problemi sono come gli scarafaggi. Quando arriva la luce, fuggono. Potrei dire la stessa cosa, pensando  agli… scarafaggi degli ultimi giorni. Fischi, pseudodrammi, opinioni pro e contro. Sagge e approfondite dissertazioni sull’argomento. Poi ancora ex dirigenti ed ex giocatori che parlano del passato, dicendo magari cose inesatte. Ora finalmente arriva la luce. Tutto fugge dunque lontano, lontano, nelle fessure e nelle cantine. La luce ha un solo nome, MILAN. La squadra è pronta a tornare in campo, per affrontare le cinque partite di campionato, ma soprattutto le due sfide-verità contro il Porto. Con tanti tifosi al seguito, già prenotati, come me, sul volo delle 6 di mattina di martedì 19 in partenza da Orio al Serio. Si dormirà poco, ma sarà il Milan che, come un tonico ginseng, regalerà l’energia giusta nell’inferno del “Dragao”. Insomma, la  palla è calda, in attesa di cominciare a rotolare tra i piedi sapienti di Tonali e di Bennacer, raccolta da quelli frizzanti di Diaz e Leao, sospinta da quelli robusti di Kessie e Theo Hernandez. Ossigeno puro dopo aria mefitica e puzzolente. 

Intanto a Casa Milan si lavora, si monitora, si studia, si analizza. Troppo importante oggi scandagliare il mercato internazionale più che quello nazionale, alla ricerca di altri Theo Hernandez, Tomori, Bennacer, Leao. Due i ruoli più complicati, e dunque affascinanti, da potenziare. Il difensore centrale di piede sinistro, in caso di partenza di Alessio Romagnoli, e quello appunto del centravanti. Per quest’ultima figura, ogni valutazione deve essere rimandata, in attesa delle risposte dei tre Bomber, da valutare nelle prossime settimane. Non è facile studiare soluzioni per questo ruolo perché siamo di fronte a un difficile aut aut: cercare il giocatore affermato dalla sicura affidabilità, costo esorbitante, oppure affidarsi alla prospettiva-talento, con tutte le incognite del caso. Riassumendo, giusto per citare due nomi oggi accostati al Milan: “Meglio un Belotti o un Lucca?”. Mi pecco di conoscere la risposta, all’unisono, di tanti tifosi rossoneri. “Vlahovic!”. Purtroppo appartiene agli attaccanti over 50, non come età ovviamente ma come prezzo. Fra i difensori centrali la scelta non è così ampia. Per citare un esempio da 25 milioni di euro, per molto tempo accostato al Milan, il tanto celebrato Ozan Kabak, oggi in prestito al Norwich, ultimo in classifica: ha deluso nel Liverpool, a conferma di quanto sia delicata e possa rivelarsi fallace ogni scelta. La 3M rossonera, Maldini, Massara, Moncada, non si farà comunque trovare impreparata, come nel caso del dopo Donnarumma. In questo senso, i tifosi rossoneri devono avere la massima fiducia nei dirigenti, ben appoggiati dalla proprietà. Il Fondo Elliott sta compiendo un eccellente lavoro, continuando nella sostenibilità senza andare a detrimento del livello qualitativo della rosa. Nonostante abbia perso a zero Donnarumma e Calhanoglu, i conti sono in continuo miglioramento. Quelli della cassa, ma soprattutto quelli della classifica!