Ibra decide sull’U23 e su Fonseca. Perché Oaktree-Inter può diventare una spina nel fianco di RedBird-Milan

Ibra decide sull’U23 e su Fonseca. Perché Oaktree-Inter può diventare una spina nel fianco di RedBird-MilanMilanNews.it
giovedì 6 giugno 2024, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Vorrei partire da Ibra. Da Ibra coinvolto a pieno titolo nelle scelte calcistiche del prossimo Milan, a cominciare da quelle sull’allenatore. Cominciamo con una piccola osservazione: se Ibra ha scelto il prossimo ds dell’under 23, destinata all’eventuale posto in Lega Pro liberato da una mancata iscrizione unitamente all’allenatore, Bonera - che tra l’altro è stato preferito a Ignazio Abate (motivo per il quale Abate ha chiuso con il club) - è pensabile che non entri nelle decisioni che riguardano la prima squadra? Di conseguenza anche sul tecnico Paulo Fonseca c’è stato il suo intervento. Poi in occasione della presentazione del portoghese sentiremo in che modo si è sviluppato il suo contributo alla questione centrale. Evidente comunque un aspetto: Fonseca arriva al Milan perché Elliott prima e ora RedBird ragionano secondo schemi diversi da quelli di club guidati da azionisti che decidono da uomini di finanza.

Perché non annunciano? - Molti mi chiedono: perché non annunciano Fonseca? La risposta, molto semplice, è nel comunicato del Lille che soltanto nella giornata di mercoledì ha annunciato ufficialmente la fine del rapporto con Fonseca. Adesso che Ibra è tornato dall’Australia, dopo un colloquio one to one con il tecnico, ci sarà l’annuncio, immagino tra una settimana. È evidente che a casa Milan, in questi giorni, sono alle prese con lo scetticismo diffuso tra i tifosi ed è uno dei motivi per i quali ritarda anche la pubblicazione della campagna abbonamenti. Persino i numeri del bilancio - molto positivi - non vengono resi pubblici perché presso il pubblico rossonero una cifra del genere non fa altro che aumentare il dissenso. E questo aspetto introduce l’argomento successivo.

Il vero rischio - Secondo alcuni osservatori, l’avvento di Oaktree nella proprietà del mondo Inter può diventare un assist e invece, a giudicare dalle prime mosse, rischia di rivelarsi una spina nel fianco del Milan. Mi spiego meglio. Elliott, entrando nel Milan, ha - meritoriamente - dedicato il meglio delle sue risorse a “tappare” tutti i buchi lasciati dai cinesi e a risanare i conti con la prima mossa (estinto il bond presso la borsa di Vienna da 130 milioni utilizzati da Fassone e Mirabelli per il mercato fatto a Montella). Il fondo che ha escusso il pegno di Zhang ha già fatto sapere che non interverranno modifiche sul bond da 415 milioni. Non solo. La prima mossa è stata il prolungamento del contratto di Lautaro Martinez a 9 milioni più eventuali bonus (da definire). Stesso provvedimento sarà adottato con Barella e con Simone Inzaghi. Come questi provvedimenti che incideranno sui conti si concilieranno con il diktat di abbassare il monte-stipendi sarà tutto da scoprire. Da oggi in avanti se le linee guida del fondo di Los Angeles, in presenza di una situazione contabile pesante rispetto a quella del Milan, dovesse rivelarsi molto diversa da quella adottata da Elliott-RedBird, beh allora la proprietà milanista si troverebbe in una posizione ancora più complicata da spiegare alla tifoseria. In passato era facile obiettare: noi non abbiamo debiti, club sanissimo, appetibile sul mercato. Oggi specie per i rinnovi di Maignan e Theo Hernandez il paragone sarà inevitabile.

Il caso Camarda - Vi ricordate cosa è stato detto, scritto e raccontato qualche mese fa sul rinnovo di Camarda? Cifre da capogiro, partenza per l’estero data per scontata etc. è la nuova narrazione del calcio-mercato, verrebbe da dire. In questo caso l’epilogo è stato diverso sia per il comportamento, virtuoso, tenuto dalla famiglia, sia per la strategia del club che pure ha elargito uno stipendio eccellente per l’età del giovanotto.