Il passato serve sempre, anche a evitare record storici. Ora squadra e allenatori hanno un obbligo: ecco quale

Il passato serve sempre, anche a evitare record storici. Ora squadra e allenatori hanno un obbligo: ecco qualeMilanNews.it
lunedì 18 settembre 2023, 09:18Editoriale
di Pietro Mazzara

Il passato serve eccome per capire i propri errori e trovare il modo di trovare delle contromosse che possano aiutarti a ribaltare un parziale di 4-0. Invece no, il passato non ha insegnato nulla e ha portato il 2023 ad essere l’anno che verrà ricordato per i cinque derby persi. E quello di sabato fa ancora più male e clamore perché era quello dove, in teoria, il Milan si presentava più alla pari rispetto agli altri dove tra infortuni e giocatori spremuti non c’era stata mai la sensazione di potersela giocare. Invece, anche due giorni fa, il copione è sempre lo stesso. Gol dell’Inter nei primi minuti e piano partita mandato a farsi benedire, con Mkhytarian che calamita il pallone calciato da Dimarco sul suo piede in mezzo a cinque-sei giocatori rossoneri, tutti fuori posizione. È un problema di cattiveria o, forse, di complesso d’inferiorità che si è installato nelle menti. Perché al netto di quelle che sono le parole di circostanza, i fatti hanno detto questo: il linguaggio del corpo dei giocatori del Milan era quello di gente impaurita, che non sapeva cosa fare davanti alle linee strette e compatte dell’Inter oltre ad una diversa interpretazione mentale della partita. Sarà lo specchio dei due allenatori, ma alla luce dei fatti, gli interisti sembravano bestie assetate di sangue contro agnellini alla ricerca di fraseggi barocchi infruttuosi.

La sberla a mano aperta è stata forte, violenta, choccante, tremendamente dolorosa e questo bruciore sulla guancia dovrà essere un monito per tutti, in quel di Milanello, per le prossime partite: non si può sbagliare nulla. Non si possono lasciare punti per strada né in campionato né in Champions League. In poche parole: siete obbligati a vincerle tutte. Passi falsi o mezzi passi falsi non faranno altro che aprire un vortice di negatività pauroso e i piedi più vicini a questo scenario ipotetico sono sempre quelli dell’allenatore. Pioli, alla luce dei fatti, ha sbagliato tutto quello che poteva esser sbagliato attorno al derby. Dai toni sprezzanti e quasi arroganti nella conferenza pre gara passando per il campo per poi finire alle dichiarazioni post partita, che vanno da una scarna autocritica a espressioni in stile Mazzarri sui primi 4 minuti di gioco fino alla risposta, piccata, sul chiedere scusa ai tifosi dopo una mazzata simile. Burnout totale. Ora anche lui deve rimboccarsi le maniche, capire che portare dentro al campo Calabria a fare quello che hanno fatto Cancelo prima e Walker poi al City non è duplicabile, capire che serve più ferocia e precisione nei passaggi e meno estetica. È tutto lampante, non c’è timore di smentita.

Adesso va tenuta la barra dritta, fare risultati e cambiare atteggiamento. Serve essere feroci, aggressivi, senza paura e con la voglia di farsi vedere e sentirsi forti. Il derby ha aperto delle crepe che sembravano colmate. Sta ai nuovi protagonisti di questo Milan prendere in mano la situazione e portare a casa un filotto che, quanto meno, potrà rasserenare l’ambiente che è tornato magmatico.