L'ottima prova di Leao non nasconde il problema: serve una prima punta dal mercato di gennaio. Simakan in pole per la difesa. E anche un centrocampista non guasterebbe

L'ottima prova di Leao non nasconde il problema: serve una prima punta dal mercato di gennaio. Simakan in pole per la difesa. E anche un centrocampista non guasterebbeMilanNews.it
lunedì 21 dicembre 2020, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara

I manifesti funerari possono essere rimessi negli scatoloni, perché chi voleva celebrare il funerale del Milan in quel di Reggio Emilia dovrà rimettersi sul trespolo mercoledì sera, quando la squadra tornerà in campo contro la Lazio nell’ultima uscita del 2020. Ieri, contro il Sassuolo, il Milan ha vinto da grandissima squadra, perché ha saputo mutare il suo sistema offensivo, ha stappato la partita con il gol più veloce della storia della Serie A (e non solo) e ha tenuto botta nel finale, quando la punizione di Berardi deviata da Hauge ha creato una crepa che ha reso più palpitante gli ultimi minuti della gara. Pioli è stato bravo, va sottolineato, a eliminare la ricerca costante della palla lunga sulla prima punta, optando per una rottura delle linee neroverdi con aggiramenti laterali, sfruttando la corsa dei suoi esterni. Ma il Milan ha saputo giocare anche dentro al campo, con una prestazione importante di Rafael Leao nel ruolo di prima punta, che poi tanto prima punta non è stata visto ha potuto svariare, ma lo ha fatto con intelligenza tattica e, di conseguenza, nelle scelte fatte per i compagni. Si è concesso anche dei momenti leziosi, ma la totalità della sua prestazione è stata molto importante, così come quella di Theo Hernandez.

Ma questa prova, che arrivava dopo il nuovo infortunio di Ibrahimovic, non deve far cullare sugli allori l’area sportiva, perché una prima punta serve eccome. I piani sono chiari: andranno sul difensore centrale (Simakan il preferito in questa fase) e guarderanno – al netto delle dichiarazioni di facciata – a cosa si potrà fare in attacco. Ciò non vuol dire che la prima punta arriverà sicuramente, ma che Maldini e Massara più tutto il comitato decisionale analizzeranno le opportunità di mercato. Sarebbe miope il contrario e non costa nulla ammettere che lo stop di Ibrahimovic, che potrebbe tornare con il Torino il 9 gennaio, ha fatto scattare l’allarme. Anche perché il discorso legato al reparto delle punte centrali andrà affrontato in estate senza sé e senza ma. A Zlatan non si vuole fare il funerale prima del tempo, anzi, ci si augura che possa tornare in gruppo il prima possibile, ma è anche vero che gli ultimi problemi fisici lo porteranno a superare il mese e mezzo di stop. L’anagrafica la lasciamo in fondo, ma è evidente che il Milan debba lavorare alacremente per trovare due prime punte (se Ibra non dovesse rimanere) da mettere dentro la rosa, poiché Lorenzo Colombo potrebbe fare il terzo o esser mandato a giocare altrove così come Daniel Maldini. La dirigenza dell’area sportiva, adesso che il Milan è tornato ad essere una squadra competitiva, dovrà fare l’ulteriore step e lavorare anche sotto pressione, perché nelle grandi squadre si fa così e anche la richiesta di una prima punta, che arrivi dalla stampa, dai tifosi o internamente, sarà un tema che verrà portato avanti fino al 31 gennaio, con buona pace di tutti perché la necessità è oggettiva.

Nella prossima sessione sarà fondamentale agire bene e capire quali chance ci saranno per la punta e per un quarto centrocampista, perché Krunic ad oggi è un livello sotto i tre titolarissimi che sono Kessie, Bennacer e Tonali, con quest’ultimo che verrà rivalutato oggi per avere nuovi riscontri sul risentimento all’adduttore destro avuto al termine del primo tempo di ieri.