La Spezia e Belgrado, lezioni da studiare in vista derby. Sotto assedio da critici ed esperti, ma molti sono milanisti...

La Spezia e Belgrado, lezioni da studiare in vista derby. Sotto assedio da critici ed esperti, ma molti sono milanisti... MilanNews.it
venerdì 19 febbraio 2021, 17:04Editoriale
di Luca Serafini

Diverse nel risultato e nella sostanza, le lezioni sofferte sabato e giovedì tra campionato ed Europa League devono essere metabolizzate dai rossoneri per ritrovare subito, nel derby, il filo conduttore. A La Spezia spina staccata e voltaggio azzerato: 8 mesi a giocare ogni 3 giorni, spesso in emergenza anche grave, avevano tenuto alta attenzione e ferocia. Rimessa insieme la rosa - rimpolpata dagli acquisti di gennaio - e avute 2 sole gare in 2 settimane, per di più non di prima fascia, inconsciamente è calata la tensione. Per di più, si continuano a perdere pedine (Rebic in Liguria e Bennacer in Serbia), chi rientra è convalescente in cerca di condizione e chi tira la carretta è stanco. Aggiungeteci i carichi delle 2 settimane lunghe (benzina per primavera) e il quadro è completo. 

A Belgrado, al netto dello scempio arbitrale al 93’, la gestione dell’ultimo quarto d’ora e in generale di alcune fasi chiave della partita, hanno restituito quel pericoloso senso di sufficienza (e inesperienza) che costituisce il rischio più serio in questo momento. 

Occorre che la squadra prenda atto che il percorso collinare tra discese e poche pendenze, anche impegnative ma non terribili, è finito. Iniziano le salite, le tappe dolomitiche dove l’unica cosa da fare è pedalare. A testa bassa, spesso in piedi sui pedali, senza ossigeno e senza pause. Dal derby si deve uscire senza più gocce di sudore, lacrime e sangue.

La pressione della critica (sommata alla diffidenza e allo snobismo precedente) in questi giorni è cresciuta in modo esponenziale. Si sono scatenati algoritmi che hanno già assegnato lo scudetto all’Inter, strafavoritissima da mesi; sono iniziate celebrazioni precoci; sollevano perplessità su Pioli e le sue seconde stagioni; eserciti di sapienti che avevano previsto tutto. Ci sta, chissenefrega. Il fatto è che tra molti diffidenti e disfattisti, molti purtroppo sono tifosi rossoneri (basta bazzicare i social e qualche radio e tv per averne la percezione inconfutabile). Dopo anni di magra, questa mancanza di entusiasmo in famiglia la capisco assai meno degli scherni altrui.