Le due “promesse” di Maldini da non dimenticare. Serve un altro Romagnoli

Le due “promesse” di Maldini da non dimenticare. Serve un altro Romagnoli MilanNews.it
giovedì 7 luglio 2022, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

È tempo perso inseguire le trattative di mercato in queste ore. Lascio molto volentieri il compito ai cronisti che se ne occupano da gennaio a dicembre. Piuttosto credo che sia più interessante chiudere la tormentata trattativa del rinnovo di Maldini e Massara sottolineando un paio di frasi-chiave delle quali conserveremo memoria durante tutta la stagione. La prima: “Abbiamo perso del tempo ma recupereremo”. Così parlò Maldini all’uscita da casa Milan la sera del 30 giugno confermando quello che lui e Massara hanno continuato a ripetere nei discorsi informali e cioè che non avevano lo status per stringere accordi impegnativi al contrario di quel che Scaroni, il presidente, ha ripetuto invece ai primi di luglio (e cioè “il club è rimasto sempre operativo”). La seconda frase, molto più impegnativa della prima, è quella pronunciata davanti alla curva sud il giorno del raduno: “Lotteremo con i nostri valori per raggiungere la seconda stella”. L’anno scorso, lo stesso pronostico, pronunciato da Beppe Marotta a ottobre, non portò molta fortuna. E infatti in occasione del raduno interista nessuno dei due protagonisti, né lui né Inzaghi, ha pensato bene di pronunciare lo stesso obiettivo che è insito in chi si iscrive alla lotta per lo scudetto.

Di sicuro a oggi, il Milan è indietro nella costruzione della nuova squadra. E non credo soltanto per colpa del ritardo dei due rinnovi. Il club ha inaugurato un format operativo in forza del quale non regala soldi a destra e a manca, tanto meno ai voraci procuratori e perciò ci sarà da aspettare anche perché nel frattempo il raduno vero e proprio comincerà tra il 14 e il 15 di luglio quando arriveranno tutti i nazionali che hanno ricevuto un periodo di vacanze post datato perché hanno finito a giugno inoltrato i loro impegni internazionali. Ho l’impressione che sul mercato, grazie anche allo scudetto e alla particolare sintonia con le due M dell’area tecnica, Pioli possa avere voce in capitolo. Da come ha parlato lunedì 4 luglio ho colto alcune sue valutazioni che qui voglio riassumere: 1) si potrà giocare anche con la difesa a tre, con Kjaer che fa il regista centrale e Kalulu e Tomori ai lati; 2) Messias rientra nei suoi piani e non ha alcuna intenzione di rinunciarvi sottoponendolo al turn over che ha intenzione di realizzare; 3) più che Dybala aspetta il belga DKL considerato più funzionale al suo gioco e al calcio veloce, aggressivo che intende sviluppare.

C’è un solo punto sul quale non sono d’accordo con le scelte del Milan. E cioè trascurare l’arrivo di un quarto difensore centrale. Pensare di affrontare la stagione solo con Kalulu-Tomori più Kjaer (ma quando sarà pronto?) e Gabbia mi sembra un azzardo. È vero che il limite più vistoso del Milan tricolore è stato la fase d’attacco ma la difesa, specie nella parte finale della stagione, è stata la vera arma letale di Pioli e del Milan. Le previsioni di mercato sviluppano il profilo di un giovane di ridotto valore economico. Io penso invece che ci voglia un quarto difensore centrale di spessore tecnico. Pioli, ultima annotazione, ha dichiarato che 28-29 elementi sono troppi da allenare. Fossi in lui mi terrei comunque molto largo 22-23 di movimento più i 3 portieri.