Maldini: la fiducia è una cosa seria. Montano i "casi" intorno al mercato. Una sola verità su Donnarumma

Maldini: la fiducia è una cosa seria. Montano i "casi" intorno al mercato. Una sola verità su DonnarummaMilanNews.it
venerdì 4 giugno 2021, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Come sempre, non si sbagliava dicendo e scrivendo che Paolo Maldini e Frederic Massara erano già al lavoro in primavera riguardo al mercato. C'era la variabile del piazzamento finale, la qualificazione alla Champions fa tutta la differenza del mondo, è chiaro, ma le grandi manovre erano già iniziate da settimane. Bisognava affrontare e risolvere le decine di casi di cui già si riempivano giornali e trasmissioni: il Milan era sempre il club con le questioni più numerose e spinose da risolvere. Da Donnarumma a Calhanoglu, da Calabria a Kessie fino a Romagnoli. E i prestiti, i riscatti... Tonali, Tomori, Diaz, Dalot (dimentico qualcuno? Forse sì. Ma i cecchini li colpivano tutti, nessuno escluso). Siamo stati descritti fino al 23 maggio come una specie di Armata Brancaleone che in quella data si sarebbe sciolta come neve al sole, sul campo prima e nella rosa poi. 

Niente di tutto questo. Il 24 maggio se n'è andato un portiere e ne è arrivato un altro. Poi Giroud. Poi sul tavolo, al telefono, nelle mail e negli incontri giorno per giorno ogni fascicolo viene aperto e richiuso decine di volte. Come sempre, non si sbagliava dicendo e scrivendo che il giorno del raduno Stefano Pioli avrà quasi tutta la nuova rosa a disposizione. Bisogna difendere il secondo posto aggredendo il primo e tenere duro in Champions il più a lungo possibile: non c'è tempo da perdere. Chi ha fiducia cieca in Paolo Maldini, nei suoi collaboratori e nel club, si goda il mare. Altrimenti insegua gli strali di chi condanna le richieste di sconti e i nomi che ogni giorno procuratori e altri club accostano a quello rossonero. 

Persino in casa nostra, purtroppo, la questione della fiducia a Maldini è sempre oggetto di discussione. La manifestazione calorosa, colorata e appassionata della Curva Sud lunedì sotto la sede di Casa Milan è diventata occasione per rivangare il giorno dell'addio del capitano e il pessimo congedo preparatogli da uno stuolo della Curva (la maggioranza assoluta non ne era nemmeno al corrente e a San Siro non si accorse di quello che era accaduto, perché non poteva leggere gli striscioni). L'occasione del disgelo, spontaneo e - perché dubitarne? - sincero, è stato tema di disquisizioni su una triste vicenda di 12 anni fa che non interessa più né a Paolo né alla Curva. Che, per chi non se ne fosse accorto, sono tornati a camminare insieme. 

Vorrei dire a chi storce il naso su Giroud che da anni ritengo la stella dei Blues uno dei giocatori più sottovalutati del mondo. Vero che il suo rapporto con il gol è un po' ondivago, ma l'intelligenza tattica e le capacità tecniche del francese sono elevatissime. Per di più, è integro. La sua esperienza sarà utilissima. Se dovessi scommettere, per l'attacco il mercato riserverà un altro colpo. Mentre i "casi" verranno risolti uno a uno giorno dopo giorno. 

Ho letto in settimana un articolo, strillato in prima pagina, che raccontava la "verità" su Donnarumma: "Ha deciso lui all'insaputa di Raiola, o comunque senza che il manager potesse intervenire nella sua scelta". Un capovolgimento a 360 gradi rispetto a come in realtà stanno le cose. L'offerta del Milan al giocatore era stata formulata e ritoccata fino alla proposta definitiva che Donnarumma era assolutamente intenzionato ad accettare. Da tempo. L'incaglio sono state le commissioni di Raiola con il quale Donnarumma si è alleato perché gli fossero corrisposte. La pazienza del club il 23 maggio è finita e sapete come è andata. Non si sbagliava dicendo e scrivendo che non ci fosse nessun'altra offerta sul tavolo. Non c'è mai stata. Qualunque cosa succeda, Donnarumma andrà adesso a guadagnare meno o lo stesso mentre non è affatto sicuro che il suo agente avrà le commissioni che chiede. Questa è la storia, il resto non è mai esistito. Fa parte del passato: ora si guarda al futuro, con Maignan e con le altre facce nuove che arriveranno.