Mercato Milan: è inutile illudere. Dall’estate tornerà il FFP Uefa. Tocca a Maldini marcare stretto allenatore e calciatori nel finale

Ho letto molti commenti stregati sulla prova di Renato Sanches durante l’ultimo impegno di Champions league. Non è la prima volta che cattura l’occhio. Ricordo a me stesso d’essere rimasto colpito dall’esibizione di San Siro in Europa league quando riuscì a mettere sotto Kessiè che da queste parti passa come uno di prima fascia. Capisco l’entusiasmo e anche la necessità di provvedere in anticipo a identificare il sostituto di Kessiè scegliendo un portoghese che-ricordo ancora- era stato segnalato da Ancelotti al Bayern di Monaco e da questi poi rimandato in Francia perché non hanno saputo aspettarlo. L’interesse del Milan per Sanches però non deve spingere, in particolare i tifosi, a coltivare l’aspettativa di un mercato mega-galattico per la prossima estate. Se è possibile procedere all’acquisto di un centrocampista per sostituire Kessiè e se i contatti con gli agenti di Botman sono proseguiti nei giorni scorsi, pensare che il Milan -persino nella migliore delle ipotesi di conclusione della stagione- possa investire qualcosa come 120-150 milioni sul mercato, è soltanto pia illusione. A proposito di Botman: se per un qualche caso, Romagnoli, magari ringalluzzito dall’attuale utilizzo e rendimento (molto superiore al precedente torneo), dovesse decidere di accettare lo stipendio al ribasso del Milan, allora l’arrivo dell’olandese tornerebbe in discussione perché non dimentico che Kalulu, in quel ruolo, e in prospettiva, è una vera sorpresa!
Capisco gli agenti che “suggeriscono” le candidature dei propri assistiti ma sono i tifosi milanisti -e forse anche qualche dirigente avveduto- che non devono cadere in questi tranelli. Ricordo ai più che nei prossimi mesi sarà ripreso il FFP dell’Uefa, riveduto e corretto dopo la pandemia, ma che risale al vecchio appuntamento fissato con il Milan. Evidente che la prossima stagione coinvolgerà tutti i club che partecipano alle coppe e quindi anche quelli che continuano a promettere oggi acquisti fantasmagorici senza avere le risorse né il bilancio sano come quello del Milan (a proposito, entro il 30 giugno dovrebbe chiudere con meno 50-60 milioni) che tra l’altro può contare anche altri due o tre primati. Primo: la sua maglia, con l’ultimo sponsor reclutato, arriva a produrre circa 40 milioni l’anno, mica poco. Secondo: zero debiti con le banche o con i bond. Terzo: zero plus valenze, capitolo che terrà banco nei prossimi mesi con le due inchieste, quella sportiva e quella penale avviata dalla procura di Torino.
CAPELLO E SACCHI. Io mi fido di questi due osservatori. Don Fabio di recente ha dichiarato: “Il Milan mi sembra poco determinato!”. Arrigo ha aggiunto a proposito della prova di Salerno: “Subito dopo il gol di Messias ha spento i motori!”. Mi sembrano due giudizi perfetti che hanno a che fare con la testa più che con le gambe e con la preparazione di Salerno. Dal mio punto di vista dev’essere anche la società, da qui in avanti, a “marcare” stretto allenatore e giocatori i quali -non per colpa ma per inesperienza- non sanno cosa vuol dire stare sul pezzo 24 ore su 24 in vista dello sprint finale. Capello e Sacchi invece si che se ne intendono perché ai loro tempi, quando la società avvertiva un qualche rilassamento, interveniva in maniera forte.

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