Stefano Pioli come Napoleone Bonaparte. Alla guida di un Milan nuovo per idee e interpreti.

Stefano Pioli come Napoleone Bonaparte. Alla guida di un Milan nuovo per idee e interpreti. MilanNews.it
mercoledì 12 luglio 2023, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

Eccitante. Un amico mi manda sul telefonino il trailer di un film che uscirà a novembre. Il titolo è “Napoleon”, diretto dalla straordinario Ridley Scott, interpretato dal magnifico e istrionico attore, già ammirato in “Joker”, Joaquim Phoenix.  Entrambi insieme nell’indimenticabile “Il Gladiatore”, dove Scott è regista e Phoenix recita nella parte del tremendo e crudele imperatore Commodo. Guardando l’anticipazione, mi sono già innamorato di questo film, che si annuncia epico, spettacolare, intrigante e magnifico. Grazie alle vicende della figura ritenuta fra le più iconiche nella storia del mondo, tralasciando ovviamente quelle legate alla religione. Anche il Milan di questa stagione ha il suo Napoleone. Si chiama Stefano Pioli. E’ la stagione più difficile, affascinante, significativa della sua carriera. Le parole di Gerry Cardinale gli assegnano un ruolo fondamentale nella costruzione del nuovo Milan. Quello che è stato, nel dopoguerra, di altri famosi e imperituri allenatori che si sono seduti a lungo in panchina. Creando, illuminando, stupendo, vincendo. Come Lajos Czeizler, Gipo Viani, Nereo Rocco, Nils Liedholm, Arrigo Sacchi, Fabio Capello e Carlo Ancelotti. Il proprietario americano pretende che ogni decisione tecnica sia il frutto della attività di un team. Figlio dunque delle intuizioni di Geoffrey Moncada, del lavoro oscuro di Hendrik Almstadt, infine della sintesi di Giorgio Furlani. Soprattutto però  delle decisioni finali, sul campo di … battaglia, del Napoleone rossonero. Peccato che non possa dirigere gli allenamenti, dominando sulla collinetta di Milanello, in sella a un discendente di “El Vizir”, il leggendario cavallo bianco, che i soldati francesi vedevano lontano ma rassicurante, prima delle grandi battaglie di Jena e Austerlitz.  Magari, quando finisce di correre, posso regalargli il mio giovane baio, che ho chiamato, in suo onore, ”Pioli is on fire”. Le prime scelte, l’abbozzo delle prime strategie già aiutano a comprendere quale Milan voglia in campo il suo comandante. A centrocampo deve dominare la forza, l’intensità, la compattezza delle sue nuove truppe.

“Cheek to Cheek” Loftus Cheek, forse il determinato Musah, forse un altro generale fidato, come alternativa di Bennacer, l’olandese Tijjani Reijnders. L’allenatore milanista non vuole più che la cavalleria leggera attacchi solo sul fianco sinistro. Troppo prevedibile per i tanti Francesco I del campionato. Per questa ragione sogna … Chukwueze, sulla fascia destra. Veloce, letale,  spettacolare. Come cuneo centrale, non è più sufficiente il glorioso generale francese Olivier Giroud, visconte di Chambery. Grazie al suo intemerato coraggio, alla sua dedizione per la patria, è già entrato nella storia come, in Francia, il fedelissimo di Bonaparte, generale Oudinot. Pioli è uno studioso, che ama innovare. Mi immagino dunque un Milan che, sul piano tattico, possa stupire, possa sorprendere, anche per regalare nuovi stimoli a giocatori, insieme a lui da anni. Sempre all’insegna dell’equilibrio e della organizzazione di gioco. Caratteristiche alla base dei successi di questi anni. Insomma un Milan nuovo, non solo negli interpreti, ma anche nella interpretazione degli schemi. Dietro Stefano Bonaparte, sempre presente. Il popolo rossonero che gli vuole bene. Pronto a seguirlo nelle sue imprese più drammatiche e difficili, pronto ad applaudirlo per i futuri successi. Con un sogno. Quello di ammirare presto nel museo del Milan un quadro simile a quello dipinto da Jacques-Louis David, ”L’ incoronazione di Napoleone”. Sulla testa di Stefano I però una corona a forma di stella. Quella del ventesimo Scudetto!