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Ag. Bellodi: "In futuro sarà in A. Jungdal? Milan soddisfatto. Il prossimo anno…”

ESCLUSIVA MN - Ag. Bellodi: "In futuro sarà in A. Jungdal? Milan soddisfatto. Il prossimo anno…”MilanNews.it
domenica 29 marzo 2020, 16:38ESCLUSIVE MN
di Antonio Vitiello

La redazione di MilanNews.it ha contattato Luca Ariatti, procuratore dei giovani rossoneri Gabriele Bellodi (difensore in prestito al Crotone) e il portiere della Primavera Andreas Jungdal.

Che stagione è stata per Bellodi? Il Milan punta sul ragazzo?

“Dopo aver fatto una grande stagione in serie C, l’hanno scorso si è meritato la chance della serie B, dopo aver fatto un rinnovo importante con il Milan in estate. A Crotone ha avuto poche chance, ma al di là delle poche presenze il club ha ha sempre espresso pareri positivi dul ragazzo, soprattutto per la sua professionalità. Bellodi è uno dei più giovani della serie B, costantemente in nazionale, ci sarebbe piaciuto avere qualche possibilità in più ma sappiamo che per i ragazzi italiani il passaggio in serie B è sempre complicato. Però abbiamo alle spalle un grande club come il Milan e il futuro di Bellodi credo sia proiettato in serie A. A gennaio ci sono stati interessamenti di diverse squadre della massima serie, vedremo in estate cosa succederà". 

Jungdal ha vinto il campionato Primavera 2 con Giunti, è stato un anno di crescita…

“E’ arrivato con la necessità di imparare bene la lingua, usi e costumi dell’Italia. La scuola dei portieri scandinavi è diversa da quella italiana. Beniamino Abate è un grande esperto e l’ha aiutato. Jungdal è molto forte, ha un grande presenza fisica e sa giocare con i piedi, ha una buona copertura della porta. Un giocatore internazionale che viene regolarmente chiamato nella nazionale danese. Il Milan è contento di lui, quest’anno ha avuto meno spazio perché hanno giocato maggiormente i 2000 e 2001, ma sento il club molto positivo sul ragazzo”.

Il portiere danese è un 2002, ha un bel futuro davanti a sé…

“Sulla carata il Milan ha sempre avuto portieri di livello, pure perché sa allenarli bene avendo degli ottimi preparatori. Credo sia giusto fare il punto il prossimo anno dopo una stagione in Primavera 1 dove Jungdal potrebbe essere titolare”.

Come pensi si risolverà per il campionato? Sarà concluso o interrotto definitivamente?

“Bisogna cercare di provarci fino all’ultimo e non mollare, tenere sul tavolo più possibilità. Ma vedo che tutte le componenti del calcio ci stanno provando. Ci sono molti interessi all’interno delle 13 partite mancanti, come gli stipendi dei giocatori, gli abbonamenti, i diritti tv e gli sponsor, 13 partite sono una fetta importante in un bilancio di una società. Una delle soluzioni potrebbe essere quella di sforare oltre il 30 giugno, con una proroga sui contratti in scadenza. Ad oggi sembra un obiettivo abbastanza lontano, considerando lo stato in cui vive la nazione, così come tutte le attività economiche del nostro paese. Però è giusto che pure il calcio sia al centro di valutazioni quotidiane. Il calcio manca alla gente, perché in Italia è una sorta di religione, per questo ci auguriamo che si torni in campo al più presto”.

Da atleta ci racconti in questi casi i giocatori come fanno a tenersi in forma in quarantena?

“Diciamo che le possibilità dei giocatori di serie A sono diverse dai giocatori di serie C. Il giocatore di serie A può fare di più a casa, possiede più supporti e attrezzi per svolgere attività fisica, spazi maggiori. In categorie inferiori molto spesso si condividono le camere e gli appartamenti, e ci vuole fantasia nell’andare a programmare un allenamento settimanale. E’ una scelta che deve fare il giocatore, capire che deve staccare due ore al giorno per dedicarsi all’allenamento, pur facendolo da solo senza il resto della squadra e il preparatore presente. Si sa che lavorare in gruppo è meno pesante che in modo individuale, e le esercitazioni con i compagni passano più velocemente che da soli. Ma il giocatore proprio in questi casi dimostra la sua professionalità”.