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Ielpo: "Suso seconda punta, il Milan i trequartisti li ha. Calhanoglu è un'opzione, ma devono essere tutti più liberi"

ESCLUSIVA MN - Ielpo: "Suso seconda punta, il Milan i trequartisti li ha. Calhanoglu è un'opzione, ma devono essere tutti più liberi"MilanNews.it
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lunedì 26 agosto 2019, 18:30ESCLUSIVE MN
di Luca Vendrame

Mario Ielpo, ex portiere del Milan nella metà degli anni '90 (1993-1996), si è concesso in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it per commentare il day after della prima partita ufficiale del Milan di Marco Giampaolo.

Che impressione le ha dato la prima partita ufficiale del Milan di Giampaolo?

“Una brutta impressione, sono rimasto un po’ interdetto perché non ho capito la logica della formazione e del modo di giocare.”

Cosa ne pensa di Suso trequartista? Sarebbe da insistere con lui, o se no, chi al suo posto?

“Io credo che il Milan sia pieno di ex trequartisti e se si vuole fare un modulo col trequartista è meglio che faccia qualcuno che lo sia o che sia cresciuto in quel ruolo. Dovessi snaturare Suso, lo farei giocare seconda punta: non capisco perché debba mettere Castillejo seconda punta, che è un giocatore di corsa, mentre Suso da fermo sa giocare e quindi è più adatto a fare l’attaccante, se lo si volesse provare… vedremo. Anche perché Suso, se ci si pensa, fisicamente assomiglia ad Aguero. Perché non può imparare a giocare anche lui da attaccante come lui, con le dovute proporzioni? Per la trequarti ci sarebbero Paquetà, Calhanoglu e Bonaventura, che nella sua carriera ha giocato un po’ in tutti i ruoli del centrocampo, ma possono essere tutti trequartisti: fai giocare uno di loro tre dietro a Piatek e Suso. Tra il brasiliano, il turco e l’ex atalantino non vedo perché debba farlo Suso il trequartista.”

Secondo lei, alla luce delle dichiarazioni di ieri, Giampaolo cambierà davvero modulo, o lo riproporrà ancora, magari cambiandone alcuni interpreti?

“Io credo che Giampaolo debba fare chiarezza con sé stesso: se vuole usare un modulo, deve schierare i giocatori che rendono meglio in quei ruoli. Oppure fai un altro discorso: se hai dei giocatori che reputi forti, li fai giocare come rendono meglio. Però non si può fare una via di mezzo, con uno stravolgimento di entrambe le cose.”

Proprio facendo questo discorso, Hakan Calhanoglu sta vivendo un paradosso da quando è in Italia, perché in Germania giocava da trequartista e in Italia ha giocato ovunque, tranne lì. Può essere lui un’opzione?

“Certo, è un giocatore che è pericoloso quando gioca in quel ruolo, ha anche un gran tiro da fuori che se gli lasci spazio è un problema per gli avversari. Ha sempre giocato lì: se vuoi il trequartista ce l’hai, non vedo perché ci debba mettere un altro giocatore.”

Cosa e come deve migliorare il Milan contro il Brescia la prossima giornata di campionato?

“Secondo me deve scrollarsi di dosso 4-3-1-2-7-8 e tutti questi numeri che vogliono essere il mantra di un sistema di gioco fuori dal quale non si può giocare a calcio. Io penso che i giocatori debbano essere più liberi di esprimersi, cosa che si è vista che non fossero contro l’Udinese, erano legati, contratti. Io sono molto vicino all’idea di Allegri: i moduli offensivamente contano poco, ma contano le giocate dei calciatori, perché i giocatori ad un certo livello sanno dov’è lo spazio, sanno come attaccarlo, sanno come muoversi per mettere in difficoltà gli avversari e tutto in correlazione a chi gli stanno vicino. I giocatori del Milan devono essere più spontanei e ricordarsi che quello che conti è la voglia di vincere. Io il calcio lo vedo così: troppi tatticismi in fase offensiva sono inutili.”