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Jorgensen: "Kjaer tornerà al top, Milan da scudetto. Maldini? Ogni volta che me lo trovavo davanti cambiavo fascia"

ESCLUSIVA MN - Jorgensen: "Kjaer tornerà al top, Milan da scudetto. Maldini? Ogni volta che me lo trovavo davanti cambiavo fascia"MilanNews.it
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domenica 11 settembre 2022, 18:00ESCLUSIVE MN
di Antonio Tiziano Palmieri
fonte intervista di Alessandro Schiavone

Prima di Leicester City- Manchester United, MilanNews.it ha intervistato in esclusiva l’ex centrocampista Martin Jorgensen sull'attualità in casa rossonera ma anche sul passato. 

Martin Jorgensen, lei ha incontrato il Milan ben 19 volte in carriera, segnando anche due gol ai rossoneri. Crede che la squadra di Pioli possa ripetersi e rivincere lo Scudetto?

“Sì, il Milan può anche se sarà molto difficile. L’Inter ha iniziato bene e poi non si sa mai con la Juve. E sono curioso di vedere se Mourinho potrà fare un grande campionato con la Roma.”

Chi è il difensore che le ha dato più fastidio in Serie A ai suoi tempi? Lei ha sfidato mostri sacri come Nesta, Maldini, Cannavaro, Thuram, Samuel….

“Io ho giocato più volte contro Thuram e ogni volta che pensavo di averlo saltato, riappariva di nuovo. Poi c’era Javier Zanetti e contro di lui era quasi impossibile. Il capitano dell’Inter non smetteva di correre ed era forte fisicamente. Quando giocavo contro il Milan ogni tanto sbagliavo fascia e quando mi trovavo Maldini davanti, tornavo subito a sinistra (ride n.d.r).

Cosa pensa della metamorfosi dell’ex capitano rossonero che è passato da terzino di classe mondiale ad essere un dirigente di alto livello? Maldini, con l’aiuto di Massara, sta comprando quasi solo giocatori giovanissimi.

“Paolo sta facendo un grande lavoro come lo dimostra il fatto che i rossoneri abbiano vinto il campionato con una politica diversa dagli altri. Il Milan spende meno della concorrenza, puntando sui giovani. E questa è la dimostrazione che la società rossonera ha più pazienza delle rivali a far crescere i talenti. E sia l’anno scorso che in questa stagione questa politica sta portando i suoi frutti.”

Lei era in Serie A da sette anni quando Zlatan arrivò alla Juve dall’Ajax nel 2004 e siete stati rivali per cinque stagioni prima che l’allora attaccante dell’Inter accettò la corte del Barcellona. Sorpreso che giochi ancora?

“Sì, se uno gioca ancora a 40 anni è una sorpresa. Ma non più di tanto perché Zlatan è sempre stato forte fisicamente e mentalmente. E finché avrà voglia potrà sempre dare qualcosa alla squadra. Anche se non più il giocatore che era 10 anni fa, i gol li fa ancora.”

Il connazionale Simon Kjaer è tornato dopo un infortunio bruttissimo infortunio al legamento crociato anteriore che lo ha tenuto fuori per quasi nove mesi. Il tuo ex compagno di nazionale potrà tornare ai suoi livelli?

“Credo di sì. Ma anche lui combatte un po' con l’età ormai. È tornato in campo ma ci vuole tempo per rivederlo al cento per cento.”

Con Pierre Kalulu in rampa di lancio e che lo ha scavalcato nelle gerarchie di Stefano Pioli, Kjaer potrà riprendersi la titolarità al centro della difesa?

“Sì, se Kjaer torna ai suoi vecchi livelli, non ho dubbi che possa diventare di nuovo titolare. E poi il Milan gioca ogni tre o quattro giorni e ci saranno partite per tutti.”

Cosa pensa dell’ascesa di Leao?

“L’ho visto giocare poco. Però in Milan-Liverpool l’anno scorso in Champions League mi aveva deluso. È un buon giocatore ma forse deve essere più continuo nelle prestazioni. Anche nelle giornate storte dovrebbe incidere di più.”

La continuità da cosa dipende? È un fattore fisico, tattico o mentale?

“La continuità dipende dalla testa. Bisogna star bene fuori dal campo e trovarsi bene con compagni e mister. Ci sono tanti fattori che possono incidere se fai bene o male ma la tranquillità è indispensabile. Sono sicuro che con l’età Leao imparerà a lasciar perdere le cose che non sono importanti.”