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Passerini: "Trattenere Higuain a forza sarebbe controproducente, la Supercoppa potrebbe cambiare qualcosa. Paquetà non deve dimenticare il suo estro"

ESCLUSIVA MN - Passerini: "Trattenere Higuain a forza sarebbe controproducente, la Supercoppa potrebbe cambiare qualcosa. Paquetà non deve dimenticare il suo estro"MilanNews.it
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domenica 13 gennaio 2019, 19:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews
fonte Intervista di Thomas Rolfi

Carlos Passerini, giornalista del Corriere della Sera, è stato intervistato in esclusiva da MilanNews.it per parlare approfonditamente della situazione relativa a Gonzalo Higuain e sul momento dei rossoneri, facendo anche il punto, a 360°, sulla prestazione di Lucas Paquetà in Coppa Italia.

Il Milan ha vinto ai supplementari contro la Sampdoria, questo successo può cambiare qualcosa in ottica Supercoppa?

"Dopo il passaggio del turno del Milan, se ieri dicevo 80/20 come percentuali in Supercoppa tra Juventus e Milan, oggi dico 70/30. Secondo me questa vittoria, per quanto arrivata anche in maniera fortunosa, dà un quid di entusiasmo in più al Milan rispetto a quanto poteva essere il giorno prima. In chiave Supercoppa è stata una bella dose d'energia. Se vogliamo guardare ai corsi e ricorsi storici, l'anno scorso la partita della svolta fu proprio in Coppa Italia nel derby. Il Milan in questo momento naviga a vista per molte ragioni, a volte affidarsi a questo tipo di riflessioni può essere d'aiuto. Il calcio è anche testa, a volte basta una partita per accendere qualcosa. Questa partita ha acceso qualcosa, più che la vittoria contro la SPAL all'ultima di campionato. La partita di ieri potrebbe indicare qualcosa secondo me".

Come valuta la prestazione di Lucas Paquetà a Marassi?

"Ha fatto fatica i primi venti minuti, fin troppo scolastico, si è messo nella posizione che gli ha ritagliato Rino, ovvero la mezz'ala sinistra, ma è un giocatore che riesce a mostrare il proprio talento quando riesce ad interpretare il proprio ruolo in maniera autonoma. E' diventato molto più insidioso quando ad un certo punto ha smesso di fare la mezz'ala pura e ha cominciato a cercare lo spazio e la palla. Ad un certo punto, quando il Milan era in possesso palla ed in fase offensiva, lui andava a fare la seconda punta, diventava un 4-2-3-1 e lui si metteva da seconda punta dietro ad Higuain. E' lì che ha creato le insidie maggiori, anche perché la Sampdoria non sapeva più come andarlo a prendere. Prima c'era Praet che era designato a stargli dietro, dopo la mezz'ora del primo tempo Paquetà ha capito che la partita se la doveva inventare lui, allora Praet ha perso completamente la posizione e le dimensione, il brasiliano è riuscito a fare quella che può essere la sua chiave tattica, quell'imprevedibilità che gli appartiene e che gli arriva dalla sua caratteristica principale, una tecnica eccezionale. E' un ragazzo che ha una grande tecnica, la sfrutta andandosi a prendere la palla dove vuole lui. E' un giocatore che non va incasellato troppo altrimenti lo si limita, è un giocatore offensivo, non bisogna dimenticare che è una via di mezzo tra una mezza punta e una mezz'ala. E' lì che va sfruttato, Rino lo sa benissimo, è lui che ad un certo punto gli ha detto di liberarsi e di seguire un po' l'istinto. Chiaramente ieri c'era la Sampdoria, in partite diverse contro squadre con una qualità superiore e più forti in attacco che Paquetà deve anche imparare a fare il centrocampista di rottura. E' questo l'aspetto in cui deve crescere in Europa, ma non deve dimenticare di essere un giocatore con un talento e con un senso offensivo forte. Deve imparare a mantenere le sue caratteristiche e ad evitare qualche eccesso sudamericano di troppo, ieri ha fatto un paio di stupidaggini, una vicino all'area che non doveva fare. Deve riuscire a bilanciare questo senza perdere le sue caratteristiche, grande tecnica e grande senso della profondità di andare all'attacco. Deve diventare più europeo nella fase di rottura e semplificazione della giocata, senza perdere il suo estro eccezionale molto sudamericana. Una buona gamba, io gli ho dato 6 ma era un voto che stava tra il 6 e il 6.5. Ho scelto di dargli 6 perché alcune cose vanno corrette ma è un voto ampiamente sufficiente".

Cos'è successo a Gonzalo Higuain? Potrebbe davvero lasciare il Milan?

"Non ho giudicato negativa la prestazione di ieri, da un attaccante del carico del suo stipendio e del suo costo ci si aspettano sempre gol e risolutezza, ma ieri ho visto un Higuain tutto sommato sempre dentro alla partita. L'ho visto volenteroso, l'ho visto vivo. Non ho critiche da muovere a Higuain ieri, è da 6. Non ha giovato al Milan e a Higuain la sosta invernale e il ritorno di Gonzalo in Argentina. E' evidente che qualcosa è successo durante la sua vacanza a casa, dove probabilmente lui ha maturato la convinzione che aveva un filo lasciato da parte dopo la partita contro la SPAL e dopo il gol a San Siro che sembrava aver risolto la crisi. Questa sosta, il ritorno in famiglia che è molto dentro la vita professionale di Gonzalo, ha cambiato qualcosa dentro la sua testa. E' tornato a Milano con la chiara intenzione di andarsene, o comunque con un dubbio molto forte. Cosa che prima di partire era un po' sfumata. Un giocatore quando in un posto non ci vuole stare non ci deve stare. E non lo devi tenere a forza, è controproducente. Vale come discorso generale, secondo me vale doppiamente per un giocatore come Higuain che trae dalla sua autocoscienza, da quello che sente di sé, gran parte delle sue qualità. Gonzalo ha bisogno di sentirsi re, di sentirsi speciale. La sua storia professionale lo racconta. Gonzalo nel momento stesso in cui non si sente centrale, non si sente l'uomo chiave, perde buona parte del suo potenziale, come successo nei due mesi in cui non vedeva la porta, perde quasi tutto. Se Gonzalo deve restare controvoglia è meglio che se ne vada, è meglio trovare la situazione migliore possibile per il Milan. Va individuato un sostituto ma Higuain non va tenuto, perché Gonzalo non è un giocatore che trae dalla voglia di rivalsa, che non trae dal senso della sfida e della rivincita la sua forza. Ogni giocatore, ogni uomo, ha una chiave psicologica, tutti noi la abbiamo. Se Gonzalo ha deciso di andarsene se ne deve andare".

Il Chelsea inizialmente non sembrava voler accontentare Maurizio Sarri, cosa potrebbe essere cambiato?

"L'altra soluzione per Higuain potrebbe essere la Cina, mi risulta qualche offerta con un sacco di soldi, ma lui mi pare non abbia nessuna intenzione di prenderle in considerazione. Negli ultimi dieci giorni il Chelsea credo si sia convinto ad assecondare le richieste di Sarri. Abramovich ha capito che con Sarri si compra un pacchetto, non un allenatore, si compra un'idea. Per portare a compimento quell'idea bisogna dare a Sarri gli ingredienti che chiede. Per qualche mese la politica aziendale del Chelsea ha avuto la meglio, negli ultimi giorni credo che qualcosa sia cambiato. Credo che Sarri abbia convinto Abramovich, per portare a compimento la sua idea ha bisogno di un giocatore come Higuain. Gli ha fatto esattamente questo nome. In questi giorni Milan, Chelsea e Juventus stanno lavorando ad un piano per completare questa operazione, non è detto che si trovi una soluzione perché la situazione è complessa. Già ora la situazione di Higuain è complessa. E' un giocatore in prestito con un diritto di riscatto molto alto, con un affitto costosissimo, il Milan paga tanti soldi per il prestito. L'ipotesi di questi giorni è di un prestito oneroso che il Chelsea negozierebbe con la Juventus per 18 mesi, potrebbe essere una soluzione che ad oggi è allo studio delle parti. Potrebbe essere una soluzione vantaggiosa anche per il Chelsea che potrebbe anche non acquistare direttamente il giocatore, che è quello che non vuole fare, ma fare un prestito lungo per un anno e mezzo. Farebbe comodo al Milan che non dovrebbe pagare la seconda metà della rata dell'affitto di Higuain, farebbe comodo alla Juventus che deve risolvere la situazione Higuain prima che se lo ritrovi in casa l'estate prossima. E' un giocatore che non fa più parte del suo progetto tecnico".

Il Milan dovrebbe sostituire Higuain, quali sono le piste per il club rossonero?

"Questa è probabilmente la parte più complessa, una soluzione per Higuain la si può trovare, quando c'è la volontà di tutti gli elementi in campo si può trovare per quanto complessa, ma il Milan deve trovare un sostituto. Su Morata io ho qualche perplessità, fossi il Milan andrei a prenderlo subito, è un giocatore che ha esperienza europea ed internazionale, ha meno gol di Higuain ma qualche anno in meno, ha voglia di rivalsa, ha bisogno di ripartire e riaccendere la propria carriera. Gli è sempre piaciuta l'Italia, ha una moglie italiana. E' un giocatore che andrei a prendere. Credo anche che in questo momento Morata però non sia così convinto del Milan, per le stesse ragioni per cui Higuain non è più tanto convinto di restare, forse si è accorto che la rinascita del Milan non è così rapida. Credo che il Milan stia accelerando per Piatek a gennaio, anche quella è una situazione che mi lascia un filo perplesso, perché potendo vorrei vedere il girone di ritorno del polacco prima di versare molto denaro per acquistarlo. Qualunque giocatore arriverà, se arriverà, il Milan farà comunque un'operazione con un prestito oneroso con riscatto".

Gattuso si è lasciato scappare che una grande prestazione di Higuain in Supercoppa potrebbe cambiare le cose, una prova importante dell'argentino potrebbe far sì che resti al Milan?

"Credo che Gattuso conosca ormai molto bene il Pipita, anche se ieri ha detto una cosa significativa, ovvero di non poter entrare nella sua testa. E' difficile stare nella testa di Gonzalo, Gattuso non è il primo a dirlo. Molti suoi amici, molti suoi compagni, sanno che ha uno strano carattere. Strano carattere a tal punto che anche io sono convinto che la partita di mercoledì possa cambiare qualcosa, se dovesse finire in un certo modo. I tormenti di Gonzalo cominciano esattamente con quella serataccia di Milan-Juventus. Come succede spesso con la psicanalisi, i fantasmi si superano affrontandoli. Non mi sorprenderei affatto che una grande prestazione di Gonzalo contro il suo fantasma, possa cambiare qualcosa nella sua testa. E' un ragazzo che ha umori mutevoli, lo è sempre stato fin quando era ragazzino e giocava nell'Atletico Palermo, la prima squadra dove ha giocato. Higuain è questo, prendere o lasciare. Credo che non sia ancora la parola fine sull'avventura rossonera di Gonzalo, la partita di mercoledì ha un carico di motivo troppo forte, troppo grande per parlare già di addio deciso. Gonzalo questo lo sa perfettamente, forse è l'unico a conoscersi fino in fondo. Aspetto fino a mercoledì, se però mercoledì non ci dovesse essere quella svolta, che può essere in tanti modi, a quel punto l'esito della vicenda sarà scontato, ovvero Higuain accelererà il suo addio al Milan".