Redondo e il calvario al Milan: "Due anni per la prima partita... una follia"
Intervistato da Marca, Fernando Redondo torna a parlare della sua esperienza al Milan e del suo addio al Real Madrid. "Florentino (Pérez, ndr) aveva promesso nella sua campagna elettorale di prendere Figo. Costava molto e il Milan offriva per me 18 milioni di euro. Tanti per un calciatore di 31 anni. Mi dissero che il club avrebbe accettato. Toccò un po' l'amor proprio il fatto che volessero vendermi. Ma dall'altra parte si trattava del Milan e c'era Berlusconi, che mi chiamò per venire. Arrivai al Milan e il sistema di allenamento era differente, con molto carico fisico e molto lavoro di forza.
Non dissi nulla, un po' per orgoglio ma ero morto muscolarmente. Mi ruppi il crociato del ginocchio destro e non potei giocare una sola partita per due anni. Andai al Milan e la prima partita la potei giocare circa due anni dopo: una follia. Mi operarono, mi hanno alzato una gamba, l'hanno svuotata di sangue con un laccio emostatico e mi hanno dato farmaci. Il rischio era che se qualcosa finiva al cuore ci sarebbe stato un problema. Mi portarono anche a Knokke, una città estiva del nord del Belgio. Ma d'inverno! Mi mettevo a correre nel Mar del Nord con l'acqua che mi arrivava fino alla vita".
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