MN - Pauluzzi: "Theo Hernandez in nazionale? Andava almeno provato, così è ingiusto"

MN - Pauluzzi: "Theo Hernandez in nazionale? Andava almeno provato, così è ingiusto"MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
martedì 15 dicembre 2020, 18:37Le Interviste
di Manuel Del Vecchio

Valentin Pauluzzi, corrispondente italiano per France Football e L'Equipe, durante la sua intervista esclusiva a MilanNews.it (qui il pezzo completo) ha parlato della questione Theo-Deschamps.

Parlando di terzini sinistro è impossibile non citare Theo Hernandez. Il francese ha avuto un impatto incredibile sul mondo rossonero e in molti si chiedono come mai Deschamps non lo convochi per la Francia. C’è qualche motivo particolare? “È una bella domanda, e purtroppo se non è stato provato fra settembre e novembre è difficile che farà parte della squadra per l’Europeo. Il gruppo è già fatto. In Francia non se ne parla più di tanto se devo dire la verità perché comunque l’anno scorso aveva fatto bene ma in una squadra che è finita sesta. Se non sei in Champions League hai molto meno visibilità, pur giocando nel Milan. Quest’anno ha iniziato un po’ più piano rispetto all’anno scorso, ma sta già tornando sui suoi livelli”.

Senza nulla togliere al giocatore dell’Everton, ma anche Digne non gioca in Champions League: “È vero. Io ho notato che è difficile entrare a far parte di quel gruppo se non sei stato convocato in precedenza. Infatti uno come Rabiot è già rientrato dopo aver fatto qualche mese a livello accettabile con la Juve. Se parliamo dei francesi della Serie A mi sarei aspettato una convocazione di Veretout piuttosto che di Rabiot. Però Deschamps conosceva già il centrocampista bianconero avendolo già convocato 4-5 anni fa, nonostante poi la situazione che si era creata (Rabiot aveva rifiutato la convocazione al Mondiale perché non voleva fare la riserva, ndr). Tornando a Theo, nella nazionale ci gioca suo fratello, Deschamps ne potrebbe parlare con lui. Un terzino sinistro così offensivo è un profilo che manca nella nazionale francese, è un po’ ingiusto secondo me. Andava almeno provato”.