acmilan - Il derby di Cesarone

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© foto di Federico De Luca
lunedì 11 maggio 2020, 23:48News
di Pietro Andrigo
fonte app Ufficiale AC Milan

Aveva fatto bene Cesare Maldini. Subentrato con Mauro Tassotti ad Alberto Zaccheroni dopo l'eliminazione dalla Champions League nel mese di marzo contro il Deportivo  La Coruña, il capitano di Wembley diventato allenatore aveva rimesso a posto la classifica: 4 vittorie a San Siro e 2 pareggi in trasferta, 14 punti in 6 partite. 

Ma era arrivata quell'unica sconfitta, per 2-1, sul campo del Perugia, proprio alla vigilia del Derby. In effetti, il Milan di Cesare Maldini, che era già stato sulla panchina rossonera negli anni Settanta con il Paron Rocco, tendeva a fare meglio in casa piuttosto che in trasferta. Ma quella prima, unica, sconfitta proprio prima del Derby con ci voleva.

Per continuare a credere nella qualificazione Champions League e anche per dare la prima vera soddisfazione stagionale ai tifosi rossoneri, Cesare doveva dunque vincere il Derby. Ma c'erano tre ostacoli da superare: l'Inter giocava in casa, aveva appena battuto l'Atalanta ed era in buona forma, sulla panchina avversaria era seduto Marco Tardelli. 

Erano stati in azzurro insieme sia in Spagna nell'82 che nell'Under 21, per questo Tardelli indicava sempre Maldini fra i suoi modelli di allenatori insieme a Trapattoni, Bearzot e Vicini. Cesare si concentrò al massimo quella settimana e sorprese tutti. Quel venerdì sera in campo c'era Comandini al posto di Bierhoff e c'era Serginho che non poteva tornare indietro ma solo giocare in avanti. E fu sinfonia rossonera.