acmilan - Il Milan e la maglia numero 9

QUELLI DELLE COPPE
José Altafini e Filippo Inzaghi. I due numeri 9 che si sono maggiormente identificati con le conquiste di Coppa dei Campioni, la prima a Wembley '63, e Champions League, Atene, ad oggi l'ultima della Storia rossonera. Nella stagione europea 1962-63, Altafini ha segnato 14 gol, risultando il capocannoniere della manifestazione. Per lui doppietta in finale contro il Benfica, esattamente come sarebbe accaduto 44 anni dopo a Filippo Inzaghi, nel primo e nel secondo tempo della Finale con il Liverpool. Nel 2006-07 Inzaghi ha segnato i gol decisivi nei Quarti di finale con il Bayern e per l'appunto ad Atene.
CHI L'HA SOLO SFIORATA...
Prima e dopo la Grande Guerra 1915-18, sia Giuseppe Santagostino (106 gol in 11 stagioni negli anni Venti) che Louis Van Hege (belga, al Milan dal 1910 al 1915), sono stati due grandi bomber, ma il primo indossava il numero 8 e il secondo il 10. Van Hege, senza complicazioni belliche, avrebbe davvero potuto essere oggi, nelle graduatorie ogni epoca, fra Nordahl e Shevchenko. Lo stesso campione di Kiev ha portato sulle spalle il numero 7. Piero Prati, il tripletista della finale di Coppa dei Campioni del 1969 a Madrid contro l'Ajax di Crujff, era invece un numero 11, avendo indossato la 9 solo nella stagione 1972-73.
I DUE GIGANTI
Gunnar Nordahl e Marco Van Basten. La potenza e la grazia. L'esplosività e la raffinatezza. Diversi, ma decisivi e caratterizzanti. Il Pompierone svedese ancora oggi è il punto di riferimento in classifica per tutti i numeri 9 del Milan con 221 gol, un primato che potenzialmente ha avvicinato solo Andriy Shevchenko negli ultimi 60 anni. Il Cigno olandese non è invece un big da classifica, ma un sospiro da galleria dei ricordi, da colonna sonora dolce e suadente, da bacheca per le scuole calcio. Sono stati loro, lo zoccolo duro del Gre-No-Li e il 3 volte Pallone d'oro degli anni Ottanta/Novanta, a rendere storica la numero 9 del Milan.
PRIMA DELLA GUERRA: ALDO BOFFI
La classifica dei 9 rossoneri lo certifica come la grande eccezione. Preceduto da Nordahl, Shevchenko, Rivera e Altafini, seguito da Inzaghi e Van Basten. Tutti celebrati, tutti arcinoti. Lui, Aldo Boffi, il quinto bomber del Milan di tutti i tempi, lo è un po' meno. Ma il primo bomber rossonero di Giussano (Brianza, il secondo sarebbe stato Stefano Borgonovo), ha avuto il merito di segnare, tantissimo, in un Milan che non vinceva Scudetti fra il 1936 e il 1943. Ben più di 1 gol ogni 2 partite, 136 reti in 194 gare ufficiali, per Aldo Boffi. E se non fosse scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, chissà quanto avrebbe segnato ancora...

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