Corriere.it - La guerra dei diritti tv: e ora cosa succederà al calciomercato?

Corriere.it - La guerra dei diritti tv: e ora cosa succederà al calciomercato?MilanNews.it
martedì 10 aprile 2018, 14:15News
di Enrico Ferrazzi
fonte di Monica Colombo per corriere.it

Sarà una partita lunga, che si trascinerà ai tempi supplementari, con il rischio di terminare ai calci di rigore: diritti tv assegnati con l’asta, dopoché i pacchetti sono stati resi noti nella notte fra venerdì e sabato da Mediapro, o via libera al canale della Lega? C’è un passaggio nell’intervista di Jaime Roures, presidente e fondatore di Mediapro, all’agenzia Reuters non banale. «Riguardo il bando, è vero che il 21 aprile sarà il termine per presentare le offerte ma poi avremo un periodo di 60 giorni in cui potremo condurre trattative private con gli operatori». Il pericolo, non proprio secondario, è che la querelle riguardante la vendita dei diritti tv del campionato del triennio 2018-2021 si trascini a ridosso della prossima stagione. «Non è una questione che si risolverà nelle prossime settimane»conferma Roures. Che in serbo ha il piano b, nemmeno poi tanto nascosto. «Abbiamo tempo fino alla metà di giugno e poi ci sono due mesi di tempo per convincere la Lega a creare il canale. Il calendario non è molto agevole ma in due mesi possiamo allestirlo tranquillamente, non dico sia semplice ma è una parte del nostro lavoro».

Mediapro si siede al tavolo delle trattative con la maschera da giocatore di poker: non è la prima volta visto che nel 2009 siglò l’accordo con Telefonica il giorno prima dell’inizio della Liga. E’ inutile sottolineare l’ansia che si sta generando fra i presidenti dei club, molti dei quali già in questa fase dell’anno stornano dalle banche i proventi da diritti tv. Ne va della sopravvivenza del sistema e soprattutto dell’impostazione delle politiche commerciali e di mercato della prossima stagione. Con quali introiti è possibile programmare la campagna acquisti se la partita dei diritti tv si deciderà solo in estate? A maggior ragione in un anno come questo quando per la prima volta la finestra del mercato si chiuderà il giorno prima dell’inizio del campionato, previsto per il 19 agosto. I tempi sono strettissimi e con l’incertezza derivante dalla soluzione al rebus dei diritti tv molte società medio-piccole saranno costrette a effettuare le loro mosse di mercato solo a estate inoltrata, risultando magari costrette a vendere qualche big prima di effettuare innesti senza avere prima la sicurezza degli introiti da diritti televisivi. Mediaset fa sapere che all’asta parteciperà ma «a costi sostenibili»: da vedere se l’offerta non superiore ai 200 milioni basterà per il pacchetto del digitale terrestre da 248 gare contenenti 8 squadre di cui cinque big (Juve, Milan, Inter, Roma e Napoli). Sky è in una fase di riflessione: può acquistare tutte e 380 le partite di A ma dovrà investire ben più dei 630 milioni complessivi messi sul piatto nel precedente bando. Con questa asta dovrà pagare a parte la gestione pubblicitaria (valutata in 170 milioni lordi) , il confezionamento del proprio prodotto editoriale e la licenza per trasmettere in bar e hotel (dal valore di 160 milioni lordi). Sarà un’estate calda e non perché lo pronosticano i metereologi.