Dalla scommessa persa con Maldini al rigore di Sheva: Buffon racconta Manchester2003

Dalla scommessa persa con Maldini al rigore di Sheva: Buffon racconta Manchester2003MilanNews.it
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sabato 15 ottobre 2022, 18:11News
di Antonello Gioia

Gigi Buffon, ex portiere della Juventus, si è così espresso a DAZN, nel docufil 'Stavamo bene insieme' sulla finale di Manchester 2003, persa dalla Juventus e vinta dal Milan: 

Sull'ingresso in campo: "Ero quasi vicino a Paolo perché lui era il capitano e io il portiere e venivo appena dopo il capitano, e dissi: "Ciao Paolino, che bello vederti! Guarda che bella giornata - perché a Manchester c'era un sole bellissimo - e che bellissimo pubblico". Poi c'era la coppa davanti e ho detto: "Speriamo che lei scelga me e non scelga te". E di fatti la sua reazione fu così attraverso la coppa, come per dire: "No, scegli me" e io faccio: "No no, vedrai che arriverai nelle mie mani".

La parata sul colpo di testa di Inzaghi: "Una partita così importante... riuscire a trovare lo spazio per fare una parata di questo tipo è un qualcosa di molto esaltante. Questa parata vale un gol, sì".

Sui rigoristi del Milan: "Se dovessimo andare ai rigori possono tirare Pirlo e Rui Costa, poi una volta sostituiti quei due dico: "E chi cazzo tira?". Sinceramente non avevo idea, a parte Shevchenko che si poteva immaginare".

Al momento dei rigori: "Pensavo "Vinciamo! Ne parerò uno o due e vinciamo la coppa. Non avevo messo in preventivo di poter perdere"

Sul rigore di Seedorf: "Battezzai quel tipo di angolo secondo la rincorsa in quel momento di Seedorf e altre piccole cose. Ricordo che calciò bene ma feci una parata impegnativa. Per me era una segnale importante che davo alla squadra". 

Sul rigore di Nesta: "C'è un qualcosa, credetemi, di sovrannaturale. Sandro batte il rigore, io lo intuisco e per cui vado sulla palla con la certezza quasi totale di aver parato il rigore. Mentre la palla arriva ha un cambiamento quasi impercettibile, come se si alzasse e allargasse negli ultimi due metri, cosa che su un rigore non capita mai. Io praticamente mi ritrovo con un pugno di mosche in mano e la palla dentro. Quello per me è stato uno shock. Tant'è che poi, anche nel rigore successi di Sheva, chiaramente l'ho fatto perché non potevo scappare, però non ero in una condizione psicologica e mentale di poter mettere il mio 100% anche su quel rigore lì.

Sul rigore decisivo di Sheva: "Era molto teso, come è normale che sia per un rigore così importante, e poi è stato bravissimo perché è un campione e ha meritato di vincere e di fare gol".