De Jong: "Ibra odiava perdere. Bennacer e Kessié come me..."
Intervistato ai microfoni di gazzetta.it, l'ex centrocampista rossonero Nigel De Jong si è raccontato a 360 gradi. Queste le sue parole.
Su Ibrahimovic: “L’ho conosciuto in un Ajax straordinario. Io, Chivu, Van der Meyde, Sneijder, Van der Vaart, poi lui. Un diciannovenne che organizzava scherzi a tutti. Odiava perdere, anche in allenamento. Quando l’allenatore formava le squadre, nessuno voleva stare con lui. In caso di sconfitta si sarebbe lamentato per giorni. Durante le partite, invece, diceva: ‘Volete giocare bene? Datemi la palla e io faccio il resto’. Era già forte fisicamente, ma non eccezionale come ora“.
Sull’importanza dello svedese per il Milan: “La rivoluzione del Milan è iniziata con lui. Sono felice che abbia rinnovato, ora spero che il prossimo anno possa guidare la squadra in Champions. I rossoneri devono tornare nell’Europa che conta. Dici Milano e pensi ai trofei. L’obiettivo è tornare a vincere“.
Su Pioli ed il progetto rossonero: “Il Milan ha un grande futuro, un progetto ambizioso e solido, ma il tassello principale resta Ibra. Averlo in rosa è una calamita: se un giocatore sa che lui è lì, accetta subito. Resta determinante“.
Su chi li somiglia: “Ne dico due: Kessie e Bennacer. Sono tra i più amati dai tifosi. In mezzo comandano il gioco e hanno qualcosa in più. Un po’ come me“.
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