Donadoni su Atalanta-Milan: "Partita di cartello. Mi aspetto una gara vibrante, con occasioni e voglia di vincere"

Donadoni su Atalanta-Milan: "Partita di cartello. Mi aspetto una gara vibrante, con occasioni e voglia di vincere"MilanNews.it
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Oggi alle 13:10News
di Lorenzo De Angelis

Intervistato dai taccuini de La Gazzetta dello Sport, il doppio grande ex della partita Roberto Donadoni ha presentato la sfida di questa sera tra Atalanta e Milan: "Sono naturalmente legato a entrambi i club. L’ Atalanta mi permise di diventare professionista, il Milan mi diede continuità ad alto livello e poi era la squadra per cui tifavo da bambino. Atalanta-Milan è diventata una partita di cartello". 

Il Diavolo ci arriva dopo aver lasciato la testa della classifica con il deludente pareggio contro il Pisa.
"Un’occasione persa, senza se e senza ma. Il Milan aveva trovato subito il vantaggio, poi ha gestito male e si è fatto un po’ sorprendere dal Pisa, che invece ha messo in campo tutte le proprie forze".

E il Milan perché no?
"Beh, Allegri è alle prese con diversi infortuni. Le assenze di Rabiot e Pulisic pesano in particolare. Ma al di là di quello, ho avuto venerdì la sensazione che la squadra si sia rilassata troppo dopo il vantaggio, non giocando proprio al massimo". 

Si parla anche di stanchezza.
"Non credo. Vero che le assenze hanno impedito rotazioni nelle ultime settimane, ma il Milan non ha le coppe e a mio avviso non può essere stanco a ottobre. Piuttosto, è mancata la prestazione: l’undici rossonero aveva un tasso qualitativo molto superiore agli avversari, ma non ha fatto pesare a dovere la differenza",

Due attaccanti all’opposto: cominciamo da Leao, che è andato a segno per due partite di fila…
"Quando si parla di Leao si rischia sempre di esagerare, in un senso o nell’altro. Contro Fiorentina e Pisa è stato determinante con tre gol, ma il dubbio è sempre quello: è stato continuo nelle partite? Intendo, nell’aiutare la squadra con e senza palla? Ecco, per me può fare molto di più. E quando lo farà, allora potremo parlare di un calciatore davvero fondamentale per Allegri e per il Milan".

Il gol, invece, è ormai un problema per Gimenez? Non si è ancora sbloccato in campionato dopo otto giornate.
"Se pensiamo che il Milan l’ha fortemente voluto e acquistato come bomber direi di sì. A livello realizzativo Gimenez non sta attraversando un momento felice, mi pare evidente. L ’impegno non manca, ma se giochi con quella maglia è logico che la gente poi si aspetti di più da un centravanti".

Cosa la sta convincendo della squadra di Allegri?
"Di sicuro che sia appunto “più squadra” rispetto alla scorsa stagione. E in questo credo sia stato fondamentale, oltre all’allenatore, l’arrivo di Modric. Il croato è un esempio e trascina anche i compagni". 

Luka ha 40 anni, lei ai suoi tempi smise a 37 e era quasi un’anomalia.
"Ma no, ce ne erano anche altri come me (ride ndr). Se hai la sorte di non aver subito brutti infortuni e la capacità di essere sempre professionale oggigiorno puoi giocare (e bene) anche a 40 anni. Modric, che è un campione vero, ne è la prova". 

L ’Atalanta non ha Modric, ma è ancora imbattuta in campionato.
"Però pareggia troppo. Rispetto al passato sta segnando un po’ meno, anche se alla fine dei conti è sempre il quinto attacco della Serie A e in testa con il Napoli c’è la Roma che ha quattro gol realizzati in meno dei nerazzurri. Non dimentichiamo poi che anche Juric ha dovuto fare a meno di parecchi giocatori per infortuni vari in questo inizio di stagione". 

Il portiere Carnesecchi è stato molto duro nel post partita con la Cremonese, criticando la marcia a rilento della squadra. Juric gli ha consigliato di essere più professionale. Lei con chi sta?
"È una domanda a cui può rispondere solo chi conosce le mille sfaccettature dello spogliatoio dell’Atalanta, quindi non mi pare giusto lo faccia io dall’esterno".

Chi può essere decisivo nella sfida di stasera?
"Facile rispondere Lookman per la Dea o Leao, ma credo che Atalanta-Milan non sarà una partita di singoli, quanto di collettivi. Io mi aspetto una gara vibrante, con occasioni e voglia di vincere da entrambe le parti. O almeno lo spero. Non di rado in Italia abbiamo visto incontri - anche e soprattutto di vertice- dove si pensava più a non perdere che a portare a casa i tre punti. L ’ultimo Juventus-Milan è un esempio calzante".

A proposito di Juve, Igor Tudor è il primo allenatore esonerato in Serie A: se l’aspettava?
"Se guardiamo la classifica, possiamo notare che è molto corta. Dunque, non penso che Tudor sia stato allontanato per una mera questione di risultati. In fondo, la sua Juve è ad appena tre punti dall’Inter di Chivu, a sei dal Napoli di Conte capolista e campione in carica. Ci sono, però, segnali tali da poter convincere una società a prendere una decisione così drastica come l’esonero. Evidentemente, alla Juve hanno visto qualcosa che va oltre la sconfitta con il Como e con la Lazio".