Il primato rossonero è un insulto alla logica. Balle di mercato in grande anticipo. Fossi Scaroni, non parlerei di calcio... Simulatori a gettone, a seconda della parrocchia

Il primato rossonero è un insulto alla logica. Balle di mercato in grande anticipo. Fossi Scaroni, non parlerei di calcio... Simulatori a gettone, a seconda della parrocchiaMilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Delle 3 che provano l'allungo sul resto del gruppo, il Milan è quella imperfetta eppure la più regolare, specie se in mezzo ci mettiamo le prestazioni di Inter e Napoli in Europa. Non basta per giustificare il primato dei rossoneri, frutto del caso, degli arbitri, della buona sorte, di un'incomprensibile miscela di fattori minori condensata da Allegri. Il quale fa catenaccio, non gioca a calcio, annoia in maniera mortale.

Visto da fuori (in qualche caso purtroppo anche da dentro), il Milan in testa al campionato è quasi un insulto alla logica, al pensiero degli scienziati che si occupano di calcio. Sono il primo, siamo i primi anche ad ammettere che è dura tirare la carretta senza centravanti, con qualche equivoco di ruolo e alcuni momentanei flop di mercato in attesa di verifica. Sono il primo, siamo i primi ad accorgerci che servirà l'integrità fisica dei top players e magari un aiutino dal mercato di gennaio (da cui, francamente, non credo ci sarà molto da attingere) per restare lassù. Non riduciamo però tutto quanto al caso, al fato, al culo. Per favore.

Nel frattempo, leggo con piacere che si cerca il rinnovo di Maignan e che quindi Allison potrebbe essere la prima grande balla di mercato, insieme con quella dello scambio con il Napoli tra Lucca e Loftus Cheek. Del resto siamo abituati a vedere un milanista sbattuto in prima pagina, nella colonna delle cessioni, appena gioca bene 2 partite di fila. Mi auguro che la società sia entrata nell'ordine di idee di trattenere i pezzi da novanta. In ogni caso è bene prepararsi alla raffica di voci, indiscrezioni, puttanate che riguardano un mese di gennaio iniziato ancora prima di Natale...

Scaroni che parla di calcio somiglia a me quando parlo di ippica. Materie, sport che non conosciamo. La sua attenzione per i bilanci e non per la parte sportiva, la sua narrazione del trionfo per il nuovo stadio (che doveva essere in esclusiva e a San Donato, non a San Siro), il rammarico per quella partita contro il Como che non si giocherà in Australia (grazie a Dio), fanno a pugni con il milanismo e una coerenza dettata dalle aspettative e dai fatti che ne seguono.  

Le contorsioni urlanti di Saelemakers a Torino e le polemiche arbitrali di Inter-Liverpool tornano a mettere l'accento su questioni generali, ma focalizzate sugli interessi di cortile e sostenute dalle diverse parrocchie. Il belga del Milan è diventato l'attore principe del calcio mondiale, il VAR di Champions nella gara di San Siro il più scandaloso della storia europea. Non capire più nulla del regolamento, come nel mio caso, aiuta a starne fuori. Amare il cinema, invece, aiuta a distinguere. E io amo il cinema.