Europei, il governo inglese allenta le misure. Ma per la finale tutti in bolla

Europei, il governo inglese allenta le misure. Ma per la finale tutti in bolla
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giovedì 24 giugno 2021, 01:00News
di Enrico Ferrazzi
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(ANSA) - LONDRA, 23 GIU - Il governo britannico ha difeso la scelta di allentare le misure restrittive in vigore per chi arriva dall'estero al fine di facilitare l'arrivo dell'ampia delegazione Uefa, attesa a Londra in occasione delle due semifinali e della finale di Euro 2020. Dopo lunghe trattative con il governo del calcio europeo, Downing Street sembra intenzionata a concedere una sorta di esenzione dall'obbligo di quarantena per le circa 2.500 persone - tra dirigenti sportivi, autorità politiche, media e sponsor - che assisteranno a Wembley alle ultime partite del torneo. Un'eccezione giustificata dall'importanza dell'evento, ma che ha anche sollevato qualche polemica e preoccupazione, dal momento che attualmente chiunque arrivi nel Regno Unito da un paese europeo, fatta eccezione per Gibilterra e Islanda, è obbligato ad osservare un periodo di 10 giorni di autoisolamento. Richiesto di un commento sulle anticipazioni circolate negli ultimi giorni, il sottosegretario al ministero di sport e media, John Whittingdale, ha giustificato la strategia dell'esecutivo, sottolineando come la folta delegazione Uefa, pur esonerata dalla quarantena, dovrà comunque rispettare severe misure restrittive, a cominciare dall'obbligo di restare - per tutto il periodo di permanenza sull'isola - in una bolla, senza contatti con il resto della popolazione. "Stiamo ancora discutendo con la Uefa sulle precise restrizioni da applicare - le parole di Whittingdale alla Bbc -.

Ma chi arriverà per assistere alle partite non potrà andarsene in giro liberamente per il paese. Al contrario dovrà rimanere sempre in determinati spazi, dai quali si potrà allontanare solo per recarsi allo stadio". Whittingdale ha anche sottolineato che questa soluzione è stata studiata assieme alle autorità sanitarie, "sicure che non ponga in alcun rischio la salute pubblica". (ANSA).