Jacobelli: "Milan-Como a Perth scelta lontana? Si fa così e basta, fregandosene di chi tiene in piedi il calcio, cioè i tifosi"

Jacobelli: "Milan-Como a Perth scelta lontana? Si fa così e basta, fregandosene di chi tiene in piedi il calcio, cioè i tifosi" MilanNews.it
Oggi alle 11:12News
di Lorenzo De Angelis

Nel corso del consueto appuntamento con la sua rubrica per Tuttosport "La domenica del 10 e Lode", Xavier Jacobelli uno dei temi più importanti e delicati dell'ultimo periodo, ovvero la decisione di far giocare a Perth Milan-Como di campionato: 

"Calpestano i diritti dei tifosi che credono di tacitare con un voucher da spendere non si sa quando, non si sa come e non hanno manco il coraggio di dire le cose come stanno. Cioè che l’8 febbraio prossimo, Milan-Como si giocherà a Perth, capitale dell’Australia Occidentale, a 14 mila km da Milano, non per soldi, ma per denaro. Dicono 12 milioni di euro. Dicono. Di cui 3 milioni se ne andranno nelle spese di viaggio e soggiorno delle comitive; il resto, in primis, al Milan, a ruota il Como, con un gettone di presenza per ciascuna delle 18 altre società di A che non si sono opposte all’ultima deriva del calcio business. Però, mettiamoci il cuore in pace. Ridicono: non c’era altra scelta e guai a chi, come Rabiot, ha avuto l’improntitudine di affermare: "È folle che due squadre italiane vadano a giocare in Australia una partita del massimo campionato italiano, si parla tanto della salute dei giocatori e poi si fanno queste cose". Mal te ne incolse, Adrien: "Rabiot abbia più rispetto dei milioni che guadagna. Crediamo che se il calcio non intraprende in maniera misurata e con rotazioni questa strada, portando fuori il proprio brand, rischia di perdere posizioni rispetto ad altri sport" (Luigi De Siervo, ad Lega Serie A); "Per noi è un’esigenza, non un capriccio" (Ezio Maria Simonelli, presidente della Lega Serie A); "Credo sia una buona occasione di promozione del calcio italiano, del campionato che ha bisogno di internazionalizzarsi molto di più. Il calcio è per i tifosi, si sta chiedendo ai tifosi del Milan e ai tifosi del Como di fare un piccolo sacrificio: comprendo l’amarezza, spero che si comprenda comunque le ragioni per le quali si è fatta questa scelta dall’altra parte del mondo, quindi un po’ lontana" (Andrea Abodi, Ministro dello Sport). 

Piccolo sacrificio? Scelta un po’ lontana? Eh? Si fa così e basta, nel superiore interesse del calcio italiano, fregandosene di chi lo tiene in piedi, cioè i tifosi .In fondo, fra andata e ritorno, che cosa sono 28 mila km da coprire in una settimana, al prezzo di 20-22 ore di volo moltiplicate per due e 14 fusi orari da smaltire fra Milano-Perth e Perth-Milano? Ha osservato Carolina Morace: «Probabilmente, chi ha pensato di portare la partita agli antipodi non è mai stato a Perth in febbraio. Ci ho vissuto per due anni e mezzo: passare dal freddo italiano ai 40 gradi di lì e ritornare in Italia sarà costoso, sia per la salute dei giocatori sia per la performance sportiva una volta rientrati. Mi stupisce il silenzio dell’associazione calciatori. Il viaggio è massacrante. I giocatori voleranno comodi, ma non cambierà molto. La nostra notte è il giorno australiano e viceversa. C’è il rischio concreto di giocare pessime partite al ritorno in Italia, perdere punti e sacrificare la stagione. Un’occasione di conoscenza del calcio italiano? Nemmeno questo è vero. Il calcio australiano già è poca cosa. E Perth è l’ultima città del Paese per cultura calcistica. Avrei forse capito di più Sydney o Melbourne. E comunque, quando parliamo di Australia, parliamo di un calcio ridicolo... A Perth nemmeno lo stadio è adeguato: ci giocano a football australiano e cricket. È pensato per altri sport... I pochi appassionati guardano la Premier League e la Liga, dove si gioca un calcio migliore rispetto al nostro. Se non amano la serie A, non è perché non gliela portiamo lì: è per il livello dello spettacolo. Nemmeno comprano i diritti tv". Postilla pro Rabiot, 10 e lode della domenica, controfirmando le parole di Sarri: "Tirare in ballo l’aspetto economico è brutto. Anche perché Rabiot potrebbe rispondere che se lui non andasse in campo tre volte a settimana, i soldi non li prenderebbe neanche la Lega, perché non esisterebbe una Lega"".