Maignan, per la gioia di Omero, Salgari e Verne. Allegri, l’alchimista. A gennaio non si rompe il porcellino. Incubo Perth sempre più vicino

Maignan, per la gioia di Omero, Salgari e Verne. Allegri, l’alchimista. A gennaio non si rompe il porcellino. Incubo Perth sempre più vicinoMilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

Campionato avvincente, emozionante, incerto e appassionante. Ancora più bello perché il Milan è lì, da protagonista. I tifosi rossoneri sono felici per tante ragioni: per le vittorie, spesso dopo sfide palpitanti; per la posizione in classifica; per il lavoro di Allegri, l’alchimista, che sta trasformando Leao in un attaccante moderno e implacabile; per la crescita tecnica e mentale dei difensori; ma soprattutto per il ritorno di quella atmosfera magica dell’ultimo scudetto.

Lo si vede nei visi felici dei tanti appassionati, avvolti nelle loro sciarpe rossonere, che stanno per entrare a San Siro, che attendono con gli occhi spalancati il fischio d’inizio, che si entusiasmano per le spettacolari parate di Mike Maignan. Un crescendo di prodezze che avrebbe voluto immortalare il grande fotografo Henri Cartier-Bresson, chiamato “l’occhio del secolo”, che avrebbe esaltato la penna di Omero, di Emilio Salgari, di Jules Verne, ma soprattutto di Calliope, la Musa della poesia elegiaca.

I tifosi del Milan pensano di aver visto l’impossibile quando lo juventino Gatti tira da un metro, esaltando la reattività del portiere milanista, che si ripete sul rigore di Dybala. Ancora poi sul pallone di Hernani, sbucato dalla terra del Tardini come le ombre di “Thriller”. Sul tiro dal dischetto dello specialista Çalhanoğlu, con respinta in doppio avvitamento. Per sublimarsi infine sul colpo di testa di Gila. Una parata ai confini della realtà, un intervento che ha superato ogni legge umana della balistica, intesa come studio del moto di un corpo lanciato nello spazio.

È duro pensarlo, è frustrante immaginarlo, è insopportabile considerarlo. Il portiere oggi più forte al mondo, pur continuando a difendere con orgoglio e passione la porta del Milan, fra 30 giorni potrebbe firmare per un altro club. Offeso, arrabbiato, frustrato dal comportamento avuto nei suoi confronti. Verso un grande professionista che, già un anno fa, era pronto a firmare, che mai vorrebbe lasciare un mondo che tanto ama, ma che giustamente ritiene che la dignità valga più di cinque milioni di euro.

Ci sta provando Allegri, lo vogliono convincere i compagni, ma se non arriveranno le scuse dei dirigenti, difficilmente vorrà continuare con chi ritiene lo abbia offeso.

L’allenatore milanista probabilmente ha già saputo quello che sta trapelando dal quarto piano di Casa Milan. Senza cessioni - o meglio, parliamoci chiaro, senza la vendita di Gimenez - non ci saranno investimenti sul mercato, se non forse qualche opportunità dal basso ingaggio. Ancora lo stesso errore. Non si impara mai la differenza tra tattica e strategia.

Un costo nel mercato invernale si potrebbe trasformare in un investimento, con la qualificazione in Champions League. Un risparmio ora diventerebbe una perdita grave se fuori dalla Coppa. Un peccato mortale anche per la conquista del ventesimo scudetto, che, con una rosa più forte in qualità e quantità, da sogno incredibile potrebbe trasformarsi in realtà entusiasmante.

Rassegniamoci, con l’augurio di sbagliarci. Probabilmente - ripeto, senza l’uscita di Gimenez - nessun aiuto dunque ad Allegri, che sta scalando la classifica con il suo manipolo di ragazzi, coraggiosi e spavaldi come quelli della via Paal. Con la sua speranza che le alternative in panchina, primo fra tutti proprio “Messico e Nuvole”, possano crescere presto, aiutandolo nel momento delle difficoltà. Il gap però appare ancora alto tra titolari e meno impiegati.

In settimana, come scrive Il Corriere della Sera, la Lega, dopo aver ottenuto il via libera dalle federazioni australiana e asiatica, dalla Figc e dalla Uefa, invierà una lettera alla Fifa. Poi, entro dicembre, si saprà se il Milan dovrà giocare, l’8 febbraio, a Perth, in campo neutro, a 22 ore di aereo, con una differenza di 7 ore, con un clima opposto, contro il Como, diretto concorrente per le zone alte della classifica. Per poi affrontare, qualche giorno dopo il ritorno a Milano, la trasferta di Pisa.

Con cinque o sei fondamentali milioni però nel porcellino!

Cito Rabiot: “È UNA FOLLIA! È UNA DECISIONE ASSURDA!”