Il dopo derby più avvelenato del derby. Tutte le colpe di Maignan. I molti Viviano al microfono 

Il dopo derby più avvelenato del derby. Tutte le colpe di Maignan. I molti Viviano al microfono MilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Le polemiche arbitrali sono sempre esistite nel calcio, ma certo in questi ultimi anni la jungla social ha contribuito a esasperarle, moltiplicarle, avvelenarle con l’alleanza tacita di chi scrive e riscrive regolamenti astrusi che prestano il fianco a interpretazioni soggettive. Conta la parrocchia cui si appartiene per valutare, giudicare, sentenziare. 

Così, nel giro di poche ore, il dopo-derby ha spazzato via qualsiasi considerazione calcistica, tecnica, tattica sulla partita, lasciando il posto solo ai falli, ai cartellini dati e non dati, al rigore per l’Inter. Un peccato, perché di argomenti interessanti ce n’erano molti, ma questi sono purtroppo i nostri tempi al curaro a tutte le latitudini. 

Quindi Maignan è diventato quasi colpevole per le sue prodezze e Sommer certamente colpevole per il suo intervento sul tiro di Saelemakers, su cui si è avventato Pulisic per il gol partita. Papera di Sommer che personalmente non ho visto, ma tant’è. “A portieri invertiti”, hanno detto e scritto… 

Maignan è diventato anche il responsabile del tergiversare sul tema del rinnovo, quasi una sorta di insofferenza rispetto a valutazioni diverse che la società ha fatto tra un incontro e l’altro. Non credo che possa essere un’inibizione aumentare lo stipendio a un top player “perché poi si formerebbe la coda fuori dalla porta”: quale altro giocatore del Milan oggi potrebbe andare a bussare agli stessi quattrini del portiere, paragonando il suo rendimento? Il contratto a Maignan va rinnovato: è tra i migliori del mondo e gioca in rossonero, è qui che deve restare. 

Molti opinionisti hanno sbertucciato la vittoria nel derby tra una squadra che ha dominato, colpito 2 pali e si è fatta parare un rigore, e l’altra che ha fatto catenaccio. Gli errori tecnici nelle ripartenza del Milan e quindi nella gestione del pallone quando non ce lo avevano i nerazzurri, è certamente un tema (e Allegri batte su questo chiodo da inizio stagione), ma è avvilente ridurre solo a fattori casuali un risultato. Contro Bologna, Napoli, Juventus, Roma e Inter, non si fanno 13 punti subendo soltanto un gol su rigore, per culo, per fato, per caso. Che poi il Milan abbia dilapidato punti contro avversarie di minor lignaggio, è tema di approfondimento che Max affronta ad ogni dopo-partita. 

Tra i giudizi più tranchant, quello dell’ex portiere nerazzurro Emiliano Viviano che ha definito “ridicola” la partita dei rossoneri. Salvo poi fare marcia indietro, giustificandosi con l’appello al contesto perché era su di giri durante una discussione… 

Non sono tra quelli che rinfacciano il passato a una persona, né di conseguenza fanno le pulci alla sua autorevolezza: da tempo gli ex giocatori hanno preso il posto dei giornalisti, dei commentatori, degli analisti sui canali televisivi, web, eccetera. Dico solo che trascende chi è abituato ad esprimersi sopra le righe, sempre, per catturare attenzione, likes, ingaggi. Come Viviano o per esempio (ancor più cruento) il principe di Bari Vecchia. I pacati e i riflessivi, gli educati, finiscono in retrovia perché questa - concludo come ho iniziato - è l’epoca delle esasperazioni, dei veleni, del turpiloquio. Parola della quale molti di loro non conoscono nemmeno il significato, ma vincono comunque perché adesso funziona così, alla loro maniera.