Avere un portiere forte sembra quasi essere una colpa: non cascateci. Dirigenza: Maignan va rinnovato
Il Milan vince il derby di Milano grazie, e soprattutto, ad alcuni dei suoi giocatori più forti: Maignan e Pulisic sono stati decisivi nel momento in cui bisognava esserlo. Eppure sembra quasi una colpa avere un portiere capace di portare punti ed indirizzare le sfide di vertice. Qualcuno ha mai provato a mettere in discussione il fatto che una squadra avesse un attaccante da 30 gol, capace di decidere i big match? No. Ecco, allora non ha senso neanche farlo quando è il portiere a mettere la firma sui tre punti. Un pensiero sicuramente figlio della frase, banale e un po' fastidiosa, che "basta un portiere normale, è l'attaccante forte quello che serve". Maignan quest'anno è tornato a dimostrare che a determinare è il calciatore forte, non il ruolo in sé. E un rigore parato vale tanto quanto un gol, se non di più. Perché finire l'ennesima partita con la rete inviolata dà sicurezza alla squadra. Non ci credete? L'ha detto Gianluigi Buffon, non l'ultimo arrivato, ieri sera a DAZN: "Devo dire che è stato decisivo, non la prima volta in stagione. Ogni squadra che ambisce a vincere vorrebbe avere un portiere di questo calibro. Se l’Inter fosse andata in vantaggio sarebbe stata complicata per il Milan. Ad oggi ha portato 6-7 punti al Milan. Queste parate danno fiducia a tutta alla squadra, a tutto quello che stanno facendo. Una parata che è catartica, che riesce a contaminare di bontà tutto il gruppo”.
Si apre quindi un altro argomento di discussione, sicuramente più importante: il rinnovo. La situazione che si è venuta a creare l'anno scorso è stata spiacevole e aveva quasi portato alla partenza di Mike, che in estate è stato ad un passo dal Chelsea. La differenza di valutazione tra i due club e le tante telefonate di Allegri hanno fatto sì che il portiere rimanesse in rossonero e con la fascia al braccio, nonostante un contratto in scadenza al 30 giugno 2026. Per ora è un discorso che non ha impattato minimamente sul rendimento di Mike, anzi. Quest'anno più che mai incarna bene la figura del leader tecnico, fungendo da esempio per i più giovane ed essendo determinante nell'unico posto che conta: il campo. La frattura dopo che il Milan si è tirato indietro sul rinnovo nella scorsa stagione è insanabile? È compito dei dirigenti scoprirlo e fare di tutto per trattenere il portiere: è il numero 1 della Francia, ha dimostrato su più stagioni di essere a suo agio ad alti livelli e quest'anno sembra avere una nuova freschezza fisica che si rilfette sulle sue prestazioni. Fra 40 giorni Mike sarà libero formalmente di accordarsi con un altro club: nei piani alti di Casa Milan devono mettersi in mente di dover fare di tutto e di più per rimediare ad una situazione che si è creata anche per colpa loro.
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