Le grandi trattative del Milan - 1992, Papin completa il tridente dei Palloni d'Oro

Le grandi trattative del Milan - 1992, Papin completa il tridente dei Palloni d'OroMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 27 marzo 2020, 18:46News
di Enrico Ferrazzi
fonte tuttomercatoweb.com

Le luci di Marsiglia costarono carissimo al Milan, con l’Uefa che punì i rossoneri con un anno di squalifica dopo l’abbandono del match del Velodrome in una delle pagine più nere della gestione Berlusconi. Con l’addio di Sacchi, che sarebbe approdato in nazionale, la squadra viene affidata a Fabio Capello che nel campionato 1991-92 vince lo scudetto con zero sconfitte all’attivo. E già a febbraio si pensa aò regalo per il tricolore, con Silvio Berlusconi decide di mettere mano al portafogli e di rendere ancora più stellare l’attacco milanista, che ha in Marco Van Basten la sua stella, ma la cui caviglia inizierà a scricchiolare troppo.

E allora, ecco che il nome giusto è quello di Jean-Pierre Papin. Il centravanti che con il suo Marsiglia aveva messo in crisi il Milan di Sacchi sia a San Siro (dove aveva segnato il gol del pareggio) sia al Velodrome. JPP, all’OM, aveva vinto tanto e segnato molto. E quando il Milan chiamava, era difficile dire di no. In primis, sul giocatore, c’era arrivata la Juventus che stava ascoltando il suggerimento di Platini, ma al momento di trattare le cifre, ecco che i 10 miliardi proposti dagli Agnelli non soddisfano Bernard Tapie, mandando in fumo il precontratto che aveva validità fino al 2 marzo 1992. Il Milan si fa sotto e chiude per 14 miliardi di lire, mentre l’accordo con Papin viene trovato in poco tempo.

All’inizio della stagione 1992-93, il Milan può vantare in rosa tre palloni d’oro del calibro di Van Basten, Gullit e, per l’appunto, Papin che insieme a Simone, Massaro e Serena andranno a comporre un attacco fin troppo numeroso e abbondante. Ma la scellerata decisione di Van Basten di operarsi alla caviglia, porterà Papin ad avere un ruolo importante in campionato e in Champions fino alla finale di Monaco di Baviera proprio contro il “suo” Marsiglia. Peccato che quella coppa sarà macchiata dai sospetti e poi dalle conferme del doping a favore dei francesi, con JPP che si rifarà l’anno dopo, seppur da comparsa, con il trionfo di Atene sul Barcellona.