Il Milan coventrizzato. Si riparte dall’entusiasmo di Tare. Con tre mesi di ritardo. Persi 80 milioni

Il Milan coventrizzato. Si riparte dall’entusiasmo di Tare. Con tre mesi di ritardo. Persi 80 milioniMilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

Ancor più attuale è la frase di Ernest Hemingway, che ho più volte citato in passati editoriali: “Oggi non è che un giorno qualunque di tanti giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno, dipende da quello che farai oggi“. L’oggi è mercoledì 21 maggio, che vedrà l’incontro forse decisivo tra Giorgio Furlani e Igli Tare, il favorito come futuro Direttore Sportivo. La prima pietra della ricostruzione di un Milan, coventrizzato dalle decisioni degli ultimi dodici mesi.

La ragione perché si sia aspettato quasi tre mesi a scegliere l’ex DS della Lazio, è abbastanza nota. La preferenza di Giorgio Furlani è sempre andata al dirigente della Atalanta, Tony D’ Amico, uno degli artefici della splendida realtà nerazzurra. Qualche settimana fa, Luca Percassi era stato chiaro nell’affermare che fosse ferma intenzione bergamasca quella di continuare a lavorare con D’ Amico, ma l’AD rossonero, fino all’ultimo colloquio di qualche giorno fa con i plenipotenziari atalantini ha sperato di convincerli, senza successo. Igli Tare non deve certo rappresentare una alternativa, per la qualità del suo lavoro a Roma, sponda laziale, ricco di soddisfazioni e di risultati.

Dirigente ideale per tenere i rapporti tra Casa Milan e Milanello, per confrontarsi con tecnico e giocatori nei momenti più complicati della stagione. Sappiamo che affronterà, con grande entusiasmo, con grande orgoglio, questa nuova avventura, se gli ultimi ostacoli verranno rimossi. Sperando che vengano superati presto perché il Milan, ripeto, è in clamoroso ritardo, vista l’assenza di un DS e di un allenatore, nella scelta dei nuovi giocatori, nell’affrontare le spinose questioni riguardanti i rinnovi, nel pianificare le strategie sui tanti giocatori che torneranno dai prestiti, nel cercare di frenare il rischio che senza Champions League qualche giocatore sia tentato di salutare la compagnia. Un duro lavoro, che, lo dico con il massimo rispetto, preferisco sia gestito da una figura come Tare o da un addetto ai lavori con esperienza e conoscenze, piuttosto che dalla “Società”.

Si comincia dunque dalla figura del Direttore Sportivo, per cominciare un’opera che deve vedere i dirigenti milanisti operare in maniera diametralmente opposta rispetto al lavoro di una stagione tristemente indimenticabile nel  suo  svolgimento. Come ricorda sempre un collega, quello che i tifosi del  Milan hanno passato dal giugno 2024 a oggi, nella storia di una società di calcio, accade in dodici anni, non in dodici mesi. Secondo passo, la scelta del nuovo allenatore. Importante non incaponirsi su figure che poi sarebbero di difficile assunzione. Piace Italiano, ma in trattative con il Bologna per il prolungamento del suo contratto. Piace Allegri, ma Aurelio De Laurentiis sta corteggiando il tecnico livornese, nel caso che Conte chiuda l’avventura con il Napoli. Non viene disdegnato De Zerbi, che però ha promesso di rimanere a Marsiglia. Insomma se e quando Tare diventerà il nuovo direttore sportivo, comincerà rapidamente a contattare i club di appartenenza dei candidati o gli stessi candidati. Entro fine mese anche la pratica “nuovo allenatore” deve essere chiusa.

Guardiamo al futuro, dunque, ma non a Milan Futuro perché, se non ripescato, rischierà di scomparire dai nostro occhi. La serie D infatti  non viene trasmessa dalle emittenti più importanti. Anche se il futuro significherà serate seduti sul divano a sentire la musica della Champions League o assistere alle partite di Europa League e di Conference. Quando penso a quello che ci attende nei prossimi mesi, nelle settimane delle Coppe, affiora nel mio animo un senso di profonda umiliazione, di tremenda frustrazione, di angosciante impotenza, perché queste terribili sensazioni pensavo che non le avrei più provate. Tutto perché i dirigenti rossoneri non hanno capito quanto sarebbe stato importante investire qualche milione in più nel rinnovo di Calhanoglu e di Kessiè, per esempio, o nell’acquisto, due anni fa, di una grande attaccante, nell’acquisizione di allenatori di grande livello, anche se costosi, perché buona e sicura garanzia di risultati. Per risparmiare qualche milione, nelle casse non entreranno gli 80 milioni della prossima Champions League, (fonte Calcio e Finanza”). Per risparmiare qualche milione, i tifosi del Milan saranno  costretti a vedere la gioia negli occhi degli appassionati di calcio di tutta Europa, ad assistere al loro entusiasmo per la palla che entra in rete. Per respirare queste atmosfere, per vivere queste emozioni, il popolo milanista dovrà  aspettare almeno quindici  lunghissimi mesi.

Insopportabile, veramente insopportabile!