Le grandi trattative del Milan - 2003, Nesta inaugura i "giorni del Condor"

L’estate del 2002 è ricordata, in casa Milan, come quella in cui venne completata la costruzione della squadra che avrebbe aperto l’epopea di Carlo Ancelotti, con tre finali di Champions League in cinque stagioni e tanti campioni ad indossare la maglia del Milan. I rossoneri approdano ai play-off di Champions dopo una grande rimonta in campionato, coronata all’ultima giornata vincendo in casa con il Lecce e sfruttando la sconfitta del Bologna a Brescia, compiendo il sorpasso nello stesso pomeriggio in cui l’Inter si suicida all’Olimpico di Roma contro la Lazio perdendo lo scudetto. Il capitano dei biancocelesti è Alessandro
Nesta che, nonostante le voci sempre più insistenti dei problemi economici di Cragnotti, decide di voler rimanere in biancoceleste.
Il Milan, nel mentre, mette le mani su Rivaldo e Tomasson, imbastisce l’ennesimo scambio con l’Inter che porterà in rossonero Seedorf e Simic, riprende Dida e fa arrivare dal Chelsea Samuele Dalla Bona. Sembra tutto fatto, ma così non sarà. I rossoneri, così come Inter e Juventus stanno guardando con grande attenzione a cosa succede alle rose di Lazio e Parma (invischiato nel crack della Parmalat), con i gioielli di entrambe le squadre che hanno il cartello “Vendesi” sul collo. Ma Cragnotti, forte delle dichiarazioni pubbliche di Galliani e Cuper, mette il prezzo: 120 miliardi in contanti. E dopo il mondiale di Corea e Giappone, ecco il rilancio: “Adesso il valore di Nesta è raddoppiato”. Bieca strategia che gli si ritorcerà contro.
Le indiscrezioni di mercato accostano il Milan a Fabio Cannavaro e l’Inter a Nesta, mentre la Juventus si chiama fuori nonostante il giocatore fosse gestito dalla GEA di Alessandro Moggi. Galliani era stato preso di mira dai tifosi, che fuori dalla sede esposero striscioni contro il suo mercato a parametro zero (che tornerà in auge 13 anni dopo) e sa che deve fare qualcosa. Perché quello è il periodo in cui il tifoso milanista doveva essere riconquistato ogni estate con il colpo ad effetto. Cannavaro sarebbe il candidato principale, ma la richiesta di prestito incrina addirittura i rapporti con la famiglia Tanzi. Di fatto il Milan rimane alla finestra, mentre Moratti tratta Nesta con Cragnotti, ma il 7 agosto tutto salta per aria. Fanno la differenza le contropartite chieste dalla Lazio e da Mancini, che voleva Cristiano Zanetti mentre i nerazzurri mettono sul piatto Emre e Ventola.
La svolta arriva al termine del doppio preliminare di Champions, che il Milan supera a fatica contro lo Slovan Liberec. I cechi mettono in seria crisi la retroguardia milanista e a qualificazione ottenuta, siamo alle 23.30 del 28 agosto, e il giorno dopo dall’urna di Nyon escono fuori Bayern Monaco, Lens e Deportivo La Coruna. Il solo Costacurta non può colmare quella falla accanto a Maldini e così, la decisione, viene presa il 30 agosto quando Berlusconi - che durante un comizio politico di pochi giorni prima aveva negato la volontà di prendere Nesta - alza il telefono dopo un pranzo con Confalonieri e la figlia Marina e dà il via libera a Galliani, che nel mentre aveva registrato l’abbassamento del prezzo del cartellino di Nesta fino a 33,7 milioni. Si inaugurano i "giorni del Condor" e si chiude subito con il Milan che deposita il contratto. La sera successiva, Nesta e Crespo (ceduto all’Inter), si presentano ai loro tifosi durante il derby benefico giocato per raccogliere fondi a favore delle vittime del disastro di Linate. Nesta va verso la Sud milanista quasi imbarazzato. Sarà l’inizio di una grande storia che lo porterà a vincere tutto.

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