MN - Amelia: "Il Milan fuori dall'Europa é una bestemmia. Maldini è la storia del Milan"

C'è anche Marco Amelia questa sera alla 12esima edizione del Memorial Claudio Lippi, in ricordo del giornalista rossonero che dodici anni fa perse la vita in un tragico incidente stradale. L'ex portiere rossonero è presente al centro sportivo Vismara, oggi Puma House of Football, e ha parlato ai microfoni dei giornalisti presenti, tra cui gli inviati di MilanNews.it. Le sue dichiarazioni.
Un ricordo di Claudio Lippi: "Una persona e un amico per me e tutti noi della squadra. Il ricordo, insieme ai miei ex compagni e tutte le persone che lo conoscevano, viene fatto molto volentieri: era una gran bella persona. Diceva sempre "qualsiasi cosa succeda sempre col sorriso sulle labbra", perché era mentalità e a noi ci mandava avanti, anche dopo quel brutto giorno. Questo ci permette di ricordarlo, anche se lo ricordiamo spesso. Era uno di noi e lo sarà sempre"
Milan, stagione sufficiente? "Se da milanista dico che una stagione del genere è sufficiente... Non può mai esserlo. Ma da una stagione così, bisogna prendere spunto per migliorarsi: il Milan ha una rosa più forte di quella che è stata la stagione. Evidentemente c'è da trovare una quadra che deve partire dall'alto e arrivare all'interno dello spogliatoio. Anche ritrovare quello spirito che ha sempre contraddistinto il Milan negli ultimi 35 anni. So che chi è nella dirigenza sta cercando di riportare anche quello: parlo di Ibra che sta cercando di fare questo. Non è facile farlo capire a chi sta cosa non l'ha vissuta. Ci vuole un po' più di tempo e probabilmente c'era bisogno di una stagione così. Sono convinto che il Milan l'anno prossimo ripartirà in pole position perché è forte, i giocatori sono forti, lo hanno dimostrato nei derby contro la squadra, purtroppo, più forte di Italia".
Maignan si rischia di perderlo: va fatto di tutto per blindarlo? "Mike è fortissimo, lo ha stra-dimostrato. Normale che le azioni contrattuali dipendono da tanti fattori: dalle motivazioni, dalla voglia di tutte le parti di arrivare a un accordo. Mike è molto legato al Milan per quello che il Milan gli ha dato e viceversa. Io credo che si arriverà a un accordo. Se non sarà così, credo che in questo club vorrebbero giocare tutti i più forti al mondo e non sarà un problema trovare un portiere tra i più forti in circolazione che voglia vestire questa maglia. Io non posso più giocare, sennò mi proponevo (ride, ndr)"
Come valuti Conceiçao, da allenatore? "Devi azzerare dal punto di vista di campo tutte le problematiche che ha avuto la squadra quest'anno: azzerare tutto. Bisogna fare e non pensare al passato. Poi se sarà Conceicao o altri allenatori, dipenderà dalle scelte societarie. L'ambiente Milan è particolare però io credo che questa stagione possa far capire a tutti quello di cui il Milan ha bisogno. Poi è normale che tutti criticano perché tutti siamo tifosi, tutti vogliono vincere perché il Milan ha abituato il tifoso a vincere. Bisogna ripartire alla grande, sapendo che di base la squadra è forte e riparare gli errori"
Che effetto fa il Milan fuori dall'Europa? "Il Milan fuori dall'Europa è una bestemmia per il calcio, però è andata così. Tante volte da queste stagioni si può tirare fuori qualcosa di positivo per il futuro. Di sicuro tanti giocatori hanno fatto esperienza e tanti nuovi hanno capito dove sono arrivati, passando attraverso le difficoltà e le emozioni dell'ambiente quando le cose non vanno bene. Mi auguro che l'anno prossimo il Milan possa essere protagonista"
Serve più milanismo? Più italiani? "I dirigenti, soprattutto Ibra, stanno cercando di portare quella mentalità che lui ha trovato quando è venuto a giocare nel Milan, una mentalità che ci ha portato a vincere. Ha vinto tanto e sa quello che deve fare, cerca di trasmettere questo. Oggi i giovani, anche quelli bravi, vivono in un contorno con tante distrazioni e devono pensare al Milan. Il milanismo ti viene in automatico appena prendi la strada per Milanello. Di italiani ce ne sono tanti e il Milan ne troverà in grado di indossare questa maglia gloriosa. Adesso ci deve essere entusiasmo per riportare il Milan in alto. Bisogna saper cancellare e ripartire. Questo club deve essere in grado di sopportare le critiche da fuori"
A questo Milan non servirebbe Paolo Maldini? "Ragazzi, Paolo Maldini è la storia del Milan. Io non so se serve Paolo o altro: da dirigente ha fatto ottime cose nel Milan, non so come mai le cose non siano andate. Ho una grande stima di Paolo come uomo, come calciatore, come dirigente: però intervengo poco, non stando dentro le mura di Casa Milan non so cosa è successo. Di sicuro questi personaggi fanno bene al calcio, vedremo quello che sarà. Sono convinto che Paolo resta il primo tifoso del Milan qualsiasi cosa è successa e succederà"
Su Donnarumma protagonista in finale: "Gli voglio bene a Gigio, me lo auguro! Qui si dice che bisogna tifare un'italiana: io ho giocato cinque anni nel Milan mi sembra difficile e tifare Inter mi sembra un po' difficile, non succederà. Tiferò Gigio"
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