Ordine: "Conceiçao sembra teso come la corda di un violino..."

Ordine: "Conceiçao sembra teso come la corda di un violino..."MilanNews.it
Oggi alle 16:45News
di Manuel Del Vecchio

Nel giorno della finale di Coppa Italia tra Milan e Bologna, il noto giornalista Franco Ordine scrive un editoriale sulle colonne de "Il Giornale" a proposito del futuro di Conceiçao. Questa la sua analisi:

Sembra teso come la corda di un violino, come gli capita nei giorni che scandiscono la sua carriera, Sergio Conceiça. Al mattino, in giacca e cravatta, il discorso al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica. Il pomeriggio il suo catenaccio verbale dinanzi ai cronisti a caccia di conferme sullo schieramento: “Non ho deciso, non ho detto niente neanche a loro” informa il portoghese che conosce il valore di questa serata inattesa da Milan. Dietro la Coppa Italia che manca a Casa Milan dal 2003 (la vinse Ancelotti con i protagonisti della Champions vinta contro la Juve a Manchester), c’è molto di più e di non detto per il suo futuro a Milanello. “Hai detto, dopo parlerò io: èuna minaccia o una promessa?” il quesito a cui risponde con diplomazia, per la prima volta. “è una né l’altra”, chiudendo la porta a una possibile intemerata. Le indiscrezioni che lo vorrebbero confermato in caso di successo, che vuol dire accesso all’Europa League e al piccolo gruzzolo di milioni, negli ultimi giorni si sono moltiplicate. E allora la tensione è tutta nel preparare una sfida al Bologna. Sofferto per 65-70 minuti a San Siro venerdì scorso, e rimontato grazie all’ennesimo inseguimento del risultato. Una costante ripetuta troppe volte per risultare casuale. “Sarà un altro Bologna, recupera tutti gli assenti di venerdì” continua Conceiçao, che pure può contare su Leao. E su Fofana, uno di quei pilastri su arcata unica sui quali poggia la costruzione del gioco (Reijnders) e la diga davanti alla difesa. Che, nel nuovo sistema di gioco, parole di Mike Maignan, “aumenta la fiducia nel gruppo”.

“Abbiamo fame” ripete il portiere francese, capitano di un gruppo che sembra aver ritrovato – se non la formula magica del gioco – il cemento umano e professionale registrato nelle ultime quattro sfide, tra campionato e Coppa Italia chiuse con il successo. Dev’essere anche per questo motivo che a dispetto dello smalto ritrovato di Gimenez il tecnico si orienti su Jovic per un paio di buoni motivi. “Non c’è paura, io sono così, noi siamo così, c’è voglia di competere ripete il portoghese. Sapendo che in caso di sconfitta tutto quel che di buono ha costruito in cinque mesi finirebbe nel cestino dei rifiuti di una stagione da dimenticare”.