Pasotto si chiede: "Era davvero necessario far giocare Pulisic in un'amichevole che non contava nulla?"

Marco Pasotto, giornalista, si è così espresso su gazzetta.it sull'infortunio di Pulisic: "Un guaio che, al di là dell'entità - sulla quale verrà fatta chiarezza domani, quando l'attaccante varcherà l'ingresso del centro sportivo rossonero - lo costringerà probabilmente al forfait domenica sera contro la Fiorentina, in una partita dove Allegri non avrà a disposizione nemmeno un altro giocatore fondamentale come Saelemaekers. Pulisic in questa sosta per le nazionali aveva già avuto problemi a una caviglia, che lo avevano costretto a saltare la rifinitura pre Ecuador, anche se poi l'allarme era rientrato quando Pochettino lo aveva inserito nel finale del match. Adesso, questo guaio muscolare che genera ovviamente malumori diffusi fra i tifosi, la cui unica domanda è ricorrente: dal momento che Christian non era comunque in condizioni ottimali, era davvero necessario farlo giocare in un'amichevole che non contava nulla? Chissà che cosa ne pensa in proposito il Milan".
I PROBLEMI DALLA SOSTA
La sosta nazionali sta condizionando e non poco quello che sarà il rientro al lavoro del Milan di Massimiliano Allegri. Rafa Leao, Alexis Saelemaekers e ora Christian Pulisic. Situazioni da valutare, esami che possono cambiare i piani di Max sia per la gara contro la Fiorentina ma soprattutto per quello che sarà il futuro a breve termine. Se la coperta è più o meno adatta a sopportare degli incidenti di percorso, ciò che il Milan deve fare è molto chiaro: evitare un calo mentale che, unito a un calo fisico, potrebbe condizionare la ripresa del campionato. Si sa che al rientro dopo uno stop forzato le cose possono cambiare, e rispetto al passato è qui che al Milan viene richiesto un click mentale. Allegri è la soluzione perfetta per far sì che ogni pedina del proprio scacchiere possa tornare in campo nella migliore condizione possibile. Importante sarà l'apporto tecnico e mentale di tutto il collettivo, perché questi infortuni possono portare alla ribalta chi fino a ora per un motivo o per un altro ha avuto poco spazio. Allegri vuole e deve capire che gruppo ha, non 11 titolari ma una squadra che nel momento del bisogno può colmare delle assenze. Si diventa grandi anche attraverso momenti così.

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