Ravezzani su Genoa-Milan: "Due allenatori al capolinea"

Ravezzani su Genoa-Milan: "Due allenatori al capolinea" MilanNews.it
venerdì 4 ottobre 2019, 13:38News
di Enrico Ferrazzi

Sulle colonne di Tuttosport, Fabio Ravezzani ha commentato così la sfida di domani sera tra Genoa e Milan: "Il paradosso è questo: il Genoa con 5 punti sta pensando seriamente di cambiare allenatore mentre il Milan con un solo punto in più ritiene, almeno ufficialmente, che l’ipotesi non sia neppure da prendere in esame. Eppure, Andreazzoli e Giampaolo appartengono alla stessa categoria di: tecnici-maestri-il-nostro-calcio-è-difficile-ci-serve-tempo-se-non-lo-capite-la-colpa-è-vostra-che-morirete-ignoranti (da leggere tutto d’un fiato e non mettere in discussione). Con tutto il rispetto per i meravigliosi tifosi del Genoa, che i rossoblù siano a 5 punti non fa notizia. Il Milan invece a 6 la fa eccome, da più di 80 anni a questa parte. E se un proprietario molto capace come Preziosi ha in animo di cambiare il tecnico-maestro, non si vede a quale titolo l’inesperta dirigenza rossonera escluda questa eventualità. La dirigenza rossonera, già, la più pagata in serie A. Oltre agli stipendi dei nuovi (Scaroni, Gazidis, Leonardo, Maldini, Boban e Massara) il fondo Elliott ha anche liquidato in anticipo le competenze di Fassone e Mirabelli. Non è difficile arrivare a un esborso complessivo di quasi 20 milioni di euro lordi per 3 stagioni. Bene, questo costosissimo esercito di dirigenti ha portato un costosissimo esercito di calciatori pagati cifre iperboliche e dal rendimento deprimente. Il tutto affidato a un non costosissimo comandante (Giampaolo) che non aveva mai avuto prima a disposizione mezzi, ma anche attese, tanto grandi. La situazione è degenerata subito e adesso si tratta di decidere se davvero vale la pena di proseguire fino in fondo: anche perché si rischia di rimettere in discussione il tecnico dopo ogni risultato non positivo.

Una cosa va detta subito, però: se il Milan dovesse cambiare, l’unico errore imperdonabile sarebbe affidarsi a un’altra scommessa. Esonerare Giampaolo per prendere un’altra seconda scelta significherebbe non aver capito nulla, ancora una volta. Se invece si decidesse di proseguire con l’allenatore marchigiano, servirebbe costruirgli intorno almeno qualche base comunicativa più solida. E’ stato francamente sconfortante vedere Giampaolo portato in conferenza stampa con un limite massimo di 3 domande dopo la sconfitta nel derby e con la Fiorentina: quasi un allenatore impagliato, per timore di possibili risposte sbagliate. Risibile la scusa adottata: Scusate, abbiamo fretta… Ecco, almeno questo, Giampaolo non lo merita. Resti tutto il tempo che i costosissimi alti comandi riterranno opportuno. Ma almeno gli venga risparmiata la parte dell’uomo incapace di esprimersi adeguatamente nei momenti difficili. Non lo è, non merita di passare per tale. Gli concedano fiducia incondizionata almeno in questo: la merita, per la sua dignità".