Champions o non Champions, il Milan si appresta all'ennesima rivoluzione. Sperando sia l'ultima

Champions o non Champions, il Milan si appresta all'ennesima rivoluzione. Sperando sia l'ultimaMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 22 maggio 2019, 19:30Primo Piano
di Matteo Calcagni

Una partita, l'ultima della stagione, e poi sarà rivoluzione, almeno dagli spifferi (ormai diventati veri e propri tifoni) che trapelano dagli ambienti rossoneri. Champions o non Champions, in maniera piuttosto inaspettata, il futuro di Leonardo sembra lontano da quello del Milan: la ragione primaria sembrerebbe essere legata al rapporto di lavoro con Gazidis, vista la difficoltà del brasiliano di operare in maniera libera sul mercato. Sappiamo che l'arrivo dell'a.d. sudafricano ha bloccato gli arrivi di Ibrahimovic e/o Fabregas a gennaio, operazioni per l'immediato che la dirigenza attuale avrebbe finalizzato per provare a centrare la massima competizione europea.

UN MERCATO DA NON BOCCIARE - La riflessione attuale è la seguente: il Milan, attualmente a -1 dal quarto (e dal terzo) posto, per quale motivo rischia di restare fuori dalla Champions? La risposta è semplice ed immediata: dettagli. La campagna acquisti, al netto della sfortuna, non è stata fallita: la sequela di infortuni accorsi a Caldara (miglior centrale di prospettiva all'estate 2018) non era preventivabile, così come i mal di pancia di Higuain, assoluto dominatore in Serie A per un quinquennio. Castillejo e Laxalt non sono arrivati per fare i titolari e Bakayoko, dopo un inizio complicato, si è rivelato tra i centrocampisti più dominanti della Serie A. Su Paquetà e Piatek, arrivati a gennaio, c'è poco da dire: se il Milan sta ancora mantenendo una piccola percentuale di qualificazione lo deve anche a loro. Il vero errore è stato non acquistare un'alternativa di Biglia e Bonaventura in estate, così come non affondare per un esterno offensivo a gennaio, ma si sa che il Milan ci ha provato, costretto però alle mani legate.

APPROCCI DIVERSI - Proprio le difficoltà incontrate sul mercato, da dicembre in poi, avrebbero allontanato Leonardo dal Milan, facendo salire all'impazzata le quotazioni di Campos come futuro ds rossonero. Il portoghese rappresenta un'eccellenza in termini di abilità e capacità di scoprire talenti, ma bisogna sempre ricordare che operare in Italia non è come muoversi in Francia. E anche le pressioni sono completamente diverse. Probabilmente Leonardo avrebbe voluto alzare l'asticella e compiere subito quello step per provare ad arrivare ai risultati, mentre Gazidis, in ottica della stabilità societaria, vuole perseguire una strada sicura e progressiva. Un percorso che dovrebbe aiutare il Milan nelle trattative con la UEFA, nell'immediato e non solo, ma che renderà altamente improbabile un rapido ritorno ai successi. Eppure, con una Juventus imprendibile (non solo per il Milan), forse è questa la strada giusta per tornare stabilmente a competere. Servirà tanta pazienza ed un cambio di mentalità, non solo a livello societario ma anche tra i tifosi e gli addetti ai lavori. Un'ennesima rivoluzione, ci si augura sia l'ultima.