Da Krunic terzino alla svolta di Ante, il segreto del Milan per questo finale di stagione

Da Krunic terzino alla svolta di Ante, il segreto del Milan per questo finale di stagioneMilanNews.it
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 11 maggio 2022, 20:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Due partite, cento ottanta minuti da vivere tutti d’un fiato. Senza paura, con concentrazione, con spirito, con anima e con sensibilità. Lo sanno bene i tifosi rossoneri, lo sa bene la dirigenza, lo sa bene mister Pioli e lo sanno benissimo i giocatori. Tutti, indistintamente.

GRUPPO – “Ci sono tanti giovani che sembrano che giocano da tanti anni in Serie A. Sono arrivato in un gruppo con tanti giocatori di talento e gente che sa dare equilibrio. Non pensiamo troppo avanti. Pensiamo solo a questo momento e basta. Il momento è adesso, è il momento di pedalare e di dare tutto. Continuiamo così”. Le parole di Alessandro Florenzi, intervistato da DAZN al termine di Verona-Milan, testimoniano il tutto: il gruppo è unito, solido, umile. Chi gioca, chi gioca meno, chi non gioca: la priorità è una e una soltanto, il Milan.

ESEMPI – Si veda Ante Rebic, dai leggeri fastidi al ginocchio agli ingressi in campo contro Lazio, Fiorentina e Verona. Si è rivisto l’Ante che è entrato nel cuore dei milanisti: tanta abnegazione, tanta corsa, movimenti efficaci ed intelligenti. Il croato sembra essere finalmente entrato nel mood giusto, quello che l’aveva fatto entrare tra i preferiti di Pioli ad inizio stagione. Contro gli scaligeri si è visto finalmente anche un buon Saelemaekers, con il belga che quest’anno non è riuscito a trovare continuità di rendimento ma che ha sempre offerto il massimo dell’impegno. Lo stesso si può dire per Krunic, schierato da trequartista contro la squadra di Tudor: il bosniaco in stagione ha fatto perfino il terzino destro.

UNITI – Si potrebbe fare un esempio per ogni giocatore presente in rosa: tutti danno qualcosa in più per l’altro, per superare le tante difficoltà che si sono presentate e che si presenteranno, senza mai mettere “l’io” davanti alla squadra. In questo finale di stagione, in cui si combatte punto su punto, mister Pioli può contare su un qualcosa che in Serie A altre squadre non hanno fatto vedere con la stessa frequenza: l’essere squadra.