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Dalla Germania, Di Caro: "Rangnick al Milan vorrebbe tutto in mano. Ha chiesto di portare Sabitzer"

ESCLUSIVA MN - Dalla Germania, Di Caro: "Rangnick al Milan vorrebbe tutto in mano. Ha chiesto di portare Sabitzer"MilanNews.it
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sabato 23 maggio 2020, 14:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews
fonte di Antonio Vitiello e Matteo Calcagni

Gaetano Di Caro, agente sportivo tedesco della Gdc Sport Management e intermediario internazionale, ha parlato a MilanNews.it  di Ralf Rangnick, nome sempre più caldo in ottica rossonera.

Rangnick sembra sempre più vicino al Milan, che tipo di allenatore è?

"Posso garantire che è un allenatore molto competente, in Germania anche molto discusso. Ha avuto in gestione una sola squadra di alto livello, lo Schalke 04. Lui è diventato famoso per aver preso in mano club che sportivamente erano messi male, quindi sarebbe la persona giusta per gestire un nuovo ciclo. Punta molto sui giovani, è circondato da persone e da scout veramente molto competenti, ha saputo formare tanti allenatori che gli rimangono fedeli".

Tatticamente come lo descriverebbe?

"Dal punto di vista tattico è molto in gamba. La sua base sarebbe la difesa a quattro, con un dominio di palleggio in campo con tanto di pressing. Un po' seguendo il modello di Sacchi. Conoscendo l'ambiente calcistico in Italia, tuttavia, dubito che possa far bene. Lui vuole il dominio assoluto nella gestione sportiva, è una persona introversa e quando viene criticato si chiude a riccio. Se gli affidi il dominio assoluto lui può funzionare, ma dubito che sia possibile in Italia, in un mondo dove ci sono direttore sportivo, general manager, direttore tecnico... Ognuno ha il suo reparto. E in questo ambiente non lo vedo tanto bene".

E se avesse anche il ruolo di direttore sportivo potrebbe riuscire a fare bene?

"Per le sue capacità assolutamente sì, al 100%, posso garantire che è davvero molto in gamba. Lui in passato ha sofferto di esaurimento nervoso. Allo Schalke, un club con obiettivo Champions come il Milan, ha avuto tante pressioni e ha subito una forte ricaduta. Quando la pressione mediatica e quella interna al club sono cresciute lui ha dovuto gettare la spugna, dovendosi ritirare per due/tre anni dal calcio. E' diventato famosissimo in Germania per la gestione che ebbe nell'Hoffenheim, lo prese dalla terza serie portandolo in Bundesliga, ottenne una grande reputazione per questo motivo. Inoltre nell'86 fece una presentazione del suo sistema nell'equivalente della Domenica Sportiva tedesca. Da quel momento in poi lo hanno chiamato il Professore".

Perché finora non ha mai guidato una grande squadra?

"Secondo me per lui sarebbe più facile partire da una squadra come il Sassuolo, con ambizioni di arrivare in alto potendo cominciare da zero, viaggiando sull'onda della vittoria. In Germania dubitano che lui possa essere l'allenatore ideale di una squadra già formata, con tanto di campioni. In passato ebbe contrasti coi cosiddetti campioni che magari non corrono tanto ma che cambiano la partita con un tocco di palla. Lui punta molto sull'atletica e sulla disciplina. Il Milan lo ritengo sempre una squadra legata al bel gioco, magari in questo momento lo è meno. In passato c'erano giocatori come Ronaldinho che andavano coccolati, ma se qualcuno arriva in ritardo Rangnick lo esclude dalla rosa per mesi. E' molto rigido".

In questi giorni si parla molto di Szoboszlai, può essere il giocatore giusto?

"E' un giocatore bravo, potrebbe fare il suo anche al Milan, ma non lo so... Qui in Germania c'è la voce secondo la quale Ragnick sarebbe già in piena sintonia con Elliott e con Gazidis per qualche giocatore che ancora non è stato mediaticamente nominato come Marcel Sabitzer, nazionale austriaco del Lipsia che sta andando molto bene. E' un giocatore molto forte, da quello che so è una esplicita richiesta di Rangnick in caso di approdo al Milan".

Ci sono altre indiscrezioni oltre a quella di Sabitzer?

"Non so se è un rumour fondato o meno, dato che al Milan è da poco arrivato Theo Hernandez, ma qua si parla anche di Halstenberg, terzino sinistro del Lipsia e della Nazionale tedesca. In questi giorni si è parlato del fatto che Rangnick avrebbe richiesto questi due nomi da portare al Milan".

Come si valuta il momento del Milan in Germania?

"Ho sempre ammirato il Milan, da emigrato italiano in Germania solamente i rossoneri mi hanno saputo regalare bel gioco nelle coppe. Dal momento in cui ha lasciato Berlusconi, tra qualche disappunto cinese e qualche intervento americano un po' affrettato, la società si è indebolita e anche per ragioni finanziarie non ha potuto inserire in una base di giocatori dei nuovi elementi che avrebbero fatto bene alla squadra. Il Milan purtroppo non è più una potenza calcistica, ma resta però uno dei club più titolati al mondo. Per questo ho forti dubbi su Rangnick in relazione al modo di vedere il calcio in Italia, dove anche i procuratori hanno più influenza sulle società rispetto alla Germania. Lui potrebbe non esprimersi al 100%, ma per iniziare un ciclo non c'è nessuno migliore di lui".