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Pagni: "Giroud andava preso a gennaio, ora serve punta da 20 gol. Vi spiego cosa cambia con o senza Champions"

ESCLUSIVA MN - Pagni: "Giroud andava preso a gennaio, ora serve punta da 20 gol. Vi spiego cosa cambia con o senza Champions"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 20 maggio 2021, 18:00ESCLUSIVE MN
di Salvatore Trovato

La redazione di MilanNews.it ha intervistato il giornalista Luca Pagni. Con il collega di Repubblica abbiamo parlato dell'obiettivo Champions e del progetto Milan, senza dimenticare il big match di domenica contro l'Atalanta. Ecco le sue parole.

Se il Milan mancasse la qualificazione in Champions sarebbe un fallimento o una semplice delusione?
"Delusione. Se uno guarda l’anno scorso, i passi avanti ci sono stati. Il problema è la delusione, intanto dal punto di vista finanziario, perché arrivare in Champions permette una sorta di circolo vizioso, che poi non è detto che funzioni sempre: basta guardare quello che sta succedendo all’Inter nonostante le due fondamentali qualificazioni in Champions, hanno fatto il passo più lungo della gamba. Il Milan sta facendo un percorso corretto dal punto di vista finanziario, ma arrivare al quarto posto è fondamentale per iniziare a recuperare e tornare ai fasti del passato. Il quarto posto bisognava blindarlo a gennaio: i soldi spesi in più nel mercato invernale sarebbero ritornati. Invece hanno valutato che si poteva prendere un giocatore come Mandzukic, che è stato un campione ma che. evidentemente. aveva più problemi di quanto di pensasse. Ora leggo che si poteva prendere Giroud già a gennaio, allora è stato un errore grave prendere Mandzukic. Ora non so a cosa serva Giroud per il futuro, se non ad arrivare in Champions con grande contenimento dei costi. Serve un centravanti da 20 gol".

In attacco servirebbe un profilo diverso da Giroud?
"Guardo le statistiche: nelle ultime tre stagioni ha fatto 2, 8 e 4 gol in Premier. Non è stato sempre titolare, ma ha giocato comunque abbastanza. In Champions quest’anno ne ha fatti 6 in 8 presenze. È sicuramente un giocatore di esperienza, ma compirà 35 anni a settembre. Abbiamo visto che anche con Kjaer - che è fenomenale per il livello del calcio italiano - ogni tanto bisogna stare attenti a usarlo. Giroud non segna tantissimo, è uno molto funzionale al gioco e fa segnare, ma non risolve i problemi. Se la strategia è prendere Giroud perché è svincolato, costa poco, è solido e ti fa giocare, siamo al punto di prima: ti manca il centravanti da 20 gol, che alza moltissimo le possibilità di arrivare nelle prime quattro e fare il salto di qualità".

Senza la Champions il progetto Milan subirebbe una frenata?
"Facciamo un’ipotesi: l’obiettivo è arrivare in dieci anni a fare la finale di Champions League: ne sono già passati tre e a questo punto non ci arrivi nei prossimi sette anni. Se vai in Champions subito, invece, questo periodo lo accorci. Il Milan è ancora a quei dieci anni: il progetto va avanti ed è centrato anche sullo stadio: il fatto che arrivi all’Inter un fondo come Oaktree, che ha le stesse caratteristiche d’ingresso di Elliott, aiuterà sicuramente a svilupparlo. Elliott vuole andare avanti con lo stadio, con spese contenute, investimenti sui giovani e niente follie sui campioni: si andrà avanti a piccoli passi, ma arrivare in Champions ti permette di accelerare i tempi del progetto per tornare a essere una squadra tra le prime dieci-dodici d’Europa. Il Milan ha ancora una notevolissima “fan base”, ma bisogna mantenerla perché non dura per sempre: non penso che tanti giovanissimi tiferanno Milan, magari lo faranno perché ci sono i padri e in qualche caso le e madri, ma non per i successi degli ultimi anni. Io avrei fatto all-in a gennaio per provare a vincere lo Scudetto, perché c’era una possibilità enorme. Su tre acquisti ne hanno azzeccato solo uno: con un esterno più forte e un centravanti da 10-12 gol sicuri, il Milan avrebbe lottato fino alla fine con l’Inter e sarebbe andato sicuramente in Champions". 

Si parla tanto dell’importanza del 2° posto per l’Atalanta. Ma con la Juve fuori dalla Champions le altre non guadagnerebbero di più?
"L’Atalanta, arrivando al secondo posto, prende di più subito, questo è evidente: lo dice la tabella dei soldi che vengono distribuiti a fine campionato. Ma prenderebbe di meno dopo, perché la Juventus ha costruito le sue fortune negli ultimi dieci anni non solo grazie allo Stadium, ma anche sul fatto che, qualificandosi sempre per la Champions, ottiene per il Market Pool un maggior numero di fondi. Non solo: andando sempre in Champions si possono prendere i giocatori più forti, mentre le altre italiane non ce la fanno. Con la Juve fuori dalla Champions ci sarebbero quindi più soldi per tutti gli altri, ma arriverebbero dopo. L’Atalanta ha un interesse immediato e un interesse più alto dopo. Forse le due cose si equivalgono". 

Che partita bisogna aspettarsi domenica?
"Bisogna capire cosa passa nella testa dei giocatori dell’Atalanta, se la sconfitta li ha svuotati. Ieri nel secondo tempo li ho visti male. Più passano i giorni e più passa la delusione per la gara col Cagliari. Percentuali? Dico 60-40 per l’Atalanta. I bookmaker danno più possibilità al Milan, anche perché ci sono motivazioni molto più alte: da una parte si parla di 5 milioni in più, ma dall’altra parte ce ne sono 50. Dal punto di vista della freschezza loro hanno giocato mercoledì, il Milan no. Dal punto di vista dello score se il Milan vince fa il record italiano di vittorie fuori casa. Se i rossoneri stanno lì è perché hanno fatto tanti punti in trasferta, dove hanno più facilità di giocare: lo dicono le statistiche. L’Atalanta ti lascia giocare, non fa un 5-3-1-1 come ha fatto il Cagliari, per cui diciamo che il Milan non è spacciato. Il problema è che deve vincere a tutti i costi. Non mi aspetto una grande partita dal Bologna: la Juve è nettamente superiore e ha più motivazioni. Non ci sono calcoli da fare, quindi mi aspetto una gara più aperta da parte del Milan, ma l’Atalanta ha giocatori davanti che possono farti male. Una grande incognita è come l’affronteranno loro: potrebbero essere un po’ svuotati e quindi non giocare alla morte. Spero di non sbagliarmi".